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venerdì, 27 Dicembre, 2024
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Esercitarsi quotidianamente riduce il rischio di malattie croniche

Svolgere attività fisica quotidiana riduce il rischio di malattie croniche, secondo uno studio condotto dai ricercatori dell’Università dell’Iowa, pubblicato su Preventing Chronic Disease. Il team, guidato da Lucas Carr, ha analizzato più di 7.000 pazienti dell’University of Iowa Health Care Medical Center attraverso un questionario sul loro livello di attività fisica.

I risultati hanno mostrato che coloro che praticavano esercizi moderati o intensi per un minimo di 150 minuti settimanali avevano un rischio significativamente inferiore di sviluppare 19 malattie croniche, tra cui malattie cardiovascolari, cancro, malattie respiratorie e diabete. Al contrario, i pazienti meno attivi, che riferivano di fare poco o nessun esercizio, presentavano un rischio maggiore di malattie croniche. I ricercatori hanno raccomandato ai sistemi sanitari di fornire informazioni sui servizi di salute e benessere ai pazienti fisicamente inattivi, a maggior rischio.

Carr ha sottolineato che nel sistema sanitario attuale non esistono percorsi semplici per i medici che vogliano promuovere l’attività fisica nei pazienti. È necessario, secondo lui, mettere a disposizione opzioni per connettere facilmente i pazienti ai servizi di supporto, come prescrizioni di esercizi.

Lo studio ha evidenziato che molti ospedali statunitensi non chiedono ai pazienti informazioni sulla loro attività fisica. Carr e Britt Marcussen, un medico di medicina di famiglia, hanno somministrato il questionario durante le visite annuali di controllo tra novembre 2017 e dicembre 2022. Il questionario, denominato Exercise Vital Sign Survey, consisteva in due domande sui giorni di esercizio settimanali e la durata media dell’attività fisica.

Carr mira a rendere il sondaggio accessibile a tutti i pazienti, affermando che richiede meno di 30 secondi per essere completato, senza interferire con la visita medica. I ricercatori hanno anche analizzato i risultati dei pazienti che hanno completato il sondaggio confrontandoli con quelli di oltre 33.000 pazienti ai quali non era stato proposto il questionario. È emerso che i pazienti che hanno completato il sondaggio erano più giovani e in migliori condizioni di salute.

In uno studio correlato, pubblicato sul Journal of Physical Activity and Health, Carr ha trovato che i servizi di consulenza sull’esercizio fisico fatturati dagli operatori sanitari ricevevano un rimborso molto elevato dalle assicurazioni. Questo suggerisce l’importanza di fornire sondaggi sull’attività fisica e servizi di consulenza.

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