21 Settembre 2024

Esplosioni dei Cercapersone in Libano: Un’Analisi Completa

cercapersone ansa compressed

Nel giorno delle esplosioni dei cercapersone in Libano, attribuite a un attacco a distanza di Israele, i numeri delle vittime si rivelano allarmanti. Secondo la tv saudita al Hadath, circa cinquecento miliziani di Hezbollah sarebbero stati accecati, con un bilancio di almeno 11 morti e oltre 4mila feriti. Tra i feriti figura anche l’ambasciatore iraniano in Libano, Mojtaba Amani, che fortunatamente non ha riportato gravi danni alla salute, contrariamente a quanto riportato da voci incontrollate.

La modalità dell’attacco, riportata da Sky News Arabia, suggerisce che il Mossad israeliano sia riuscito a mettere le mani sui cercapersone di Hezbollah prima della loro distribuzione, inserendo esplosivo Petn nelle batterie. Questo avrebbe permesso di farli esplodere da lontano alzando la temperatura. In effetti, il Wall Street Journal ha menzionato che alcuni membri di Hezbollah si erano accorti del surriscaldamento dei dispositivi e li avevano eliminati prima delle esplosioni. Al Jazeera ha fatto sapere che il carico esplosivo inserito in ciascun cercapersone era inferiore ai 20 grammi e che questi dispositivi erano stati importati solo cinque mesi fa.

La fabbricazione dei cercapersone esplosi è stata attribuita alla compagnia ungherese Bac Consulting Kft., come riportato dalla società taiwanese Gold Apollo. Ma la motivazione dietro l’attacco israeliano si ricollegherebbe a un timore di scoperta delle operazioni segrete in corso. Un ex ufficiale israeliano ha rivelato che i servizi segreti avrebbero pianificato di utilizzare questi cercapersone come una trappola esplosiva in un’eventuale guerra totale per paralizzare Hezbollah. Tuttavia, preoccupazioni circa la possibilità che il gruppo potesse scoprire i dispositivi manomessi hanno spinto i leader israeliani, inclusi il premier Netanyahu e i capi delle forze armate e dell’intelligence, ad agire prima di essere scoperti.

L’esplosione è avvenuta intorno alle tre del pomeriggio, con i cercapersone che hanno emesso un segnale acustico di alcuni secondi prima di esplodere, spingendo i possessori a portarli vicino al volto per leggere i messaggi, come testimoniato da un membro del Corpo dei Guardiani della Rivoluzione. Questo episodio ha scatenato un’ondata di terrore e confusione tra i militanti coinvolti.

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