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giovedì, 21 Novembre, 2024
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Europarlamento: il confronto tra Orban e Salis sul rispetto dello stato di diritto in Ungheria

In una recente plenaria a Strasburgo, si è svolto un acceso confronto tra l’europarlamentare della Sinistra, Ilaria Salis, e il premier ungherese Viktor Orban. Salis, recentemente liberata dopo oltre un anno di detenzione in Ungheria con l’accusa di attacco a militanti di destra, ha aperto il suo intervento rivolgendo un saluto all’assemblea e condividendo la sua esperienza di prigionia. Ha sottolineato che, grazie alla solidarietà di moltissimi antifascisti, oggi è di nuovo una donna libera.

Nel suo discorso, Salis ha espresso la sua contrarietà alla presidenza semestrale del Consiglio dell’Unione Europea da parte del governo ungherese, definendola “altamente inappropriata”. Ha ricordato che l’Unione Europea è nata come progetto di cooperazione internazionale dopo la sconfitta del nazifascismo, evidenziando il paradosso di avere come presidente un governo che cerca di smantellare l’UE in nome del nazionalismo. Descrivendo la situazione attuale in Ungheria, Salis ha denunciato come il paese sia diventato un regime illiberale, caratterizzato da un’autorità etnica e oligarchica. Ha affermato che i diritti civili e la libertà di stampa sono minacciati, il dissenso è criminalizzato, la società civile repressa, e che il potere è nelle mani di oligarchi che si arricchiscono mentre le disuguaglianze sociali e regionali aumentano e i diritti delle minoranze vengono violati.

In risposta agli interventi critici dei eurodeputati, Orban ha difeso la sua posizione, accusando Salis di fare propaganda. Ha messo in dubbio la legittimità del suo discorso sullo stato di diritto, sottolineando l’ironia che provenga da chi, a suo avviso, ha commesso atti di violenza. La sua dichiarazione ha suscitato reazioni contrastanti nell’assemblea, con applausi e fischi che hanno evidenziato le tensioni politiche in corso.

Questo scambio di opinioni ha messo in luce le divisioni all’interno dell’Unione Europea riguardo la situazione in Ungheria e il futuro della democrazia nel continente. La diatriba non solo ha evidenziato le differenze ideologiche tra i rappresentanti, ma ha anche sollevato interrogativi sulla coesione dell’Unione Europea stessa.

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