La Procura di Milano ha deciso di citare a giudizio Fabrizio Corona e Luca Aranu, direttore di Dillinger News, accusandoli di diffamazione aggravata. Questa decisione deriva dalla pubblicazione di un articolo il 20 ottobre 2023 che sosteneva l’esistenza di una relazione sentimentale tra Giorgia Meloni, presidente del Consiglio, e il deputato Manlio Messina. Secondo l’accusa, i due erano consapevoli della falsità delle informazioni diffuse, le quali lederebbero gravemente la reputazione dei coinvolti.
Il provvedimento è stato firmato dal procuratore Marcello Viola, dall’aggiunto Letizia Mannella e dal sostituto Giovanni Tarzia. Il processo avrà luogo il 21 gennaio 2025 davanti al Tribunale monocratico di Milano. Nella formulazione dell’imputazione si sottolinea che Fabrizio Corona, in qualità di caporedattore di fatto, avrebbe procurato la notizia falsa, effettuando verifiche che avrebbero dimostrato la totale infondatezza delle accuse. Nonostante ciò, avrebbe ordinato con insistenza la rapida redazione dell’articolo, approvandone infine il testo e le fotografie modificate, per poi intimarne la pubblicazione. Luca Aranu, in quanto redattore, avrebbe materialmente redatto l’articolo e proceduto alla pubblicazione.
Le indagini sono state avviate a seguito delle querele presentate da Meloni e Messina e svolte dalla Squadra mobile di Milano. Questo caso solleva interrogativi non solo sulla responsabilità dei giornalisti nell’informare correttamente, ma anche sull’etica della diffusione di notizie potenzialmente dannose per la reputazione di individui pubblici. Il fatto che figure di primo piano nel governo siano coinvolte in una controversia di questo tipo evidenzia l’importanza della verità nella stampa e le conseguenze legali che possono derivare dalla diffusione di informazioni false.
Il prossimo passaggio processuale rappresenta un’opportunità per chiarire la verità su questa vicenda e stabilire eventuali responsabilità legali per chi diffonde notizie senza fondamento. La questione mette in luce anche il delicato equilibrio tra libertà di stampa e tutela della reputazione delle persone interessate. La società attende ora gli sviluppi futuri di questo caso, che potrebbe avere ripercussioni significative nel panorama mediatico italiano.