A due giorni dalle elezioni in Liguria, il dibattito politico si concentra sul post voto e sulla manovra economica. I capigruppo di Alleanza Verdi e Sinistra, Marco Grimaldi e Francesca Ghirra, descrivono la situazione economica come catastrofica, affermando che “siamo entrati in un’economia di guerra”. Anche Maurizio Landini, dopo aver proclamato uno sciopero generale, critica il governo per la sua lotta contro la magistratura invece di affrontare il problema dell’evasione fiscale.
Giorgia Meloni, ospite di Porta a Porta, difende le politiche del governo, sostenendo che le spese per la sanità aumenteranno nel prossimo triennio. Tuttavia, la sua confusione con i numeri durante l’intervista ha attirato commenti ironici, incluso quello di Davide Faraoni, che ha sottolineato come Meloni abbia finalmente riconosciuto di aver “sbagliato tutti i conti”.
Il dibattito si anima ulteriormente con le dichiarazioni di Matteo Salvini, che ridicolizza i due sindacati di estrema sinistra per lo sciopero contro l’aumento degli stipendi per i lavoratori dipendenti. La manovra del governo, pur con vincoli di bilancio, prevede tagli al cuneo fiscale e sostegni alle famiglie, ma critici come Deborah Bergamini definiscono lo sciopero un’iniziativa irresponsabile che rischia di aumentare le tensioni sociali.
Antonio Tajani osserva che solo due sindacati hanno proclamato lo sciopero e suggerisce che avrebbero dovuto attendere la riunione governo-sindacati fissata per il 5 novembre. Matteo Renzi critica il centrosinistra, affermando che ha commesso errori strategici in Liguria, mentre Vittoria Baldino denuncia la gestione del governo Meloni, accusandolo di disinvestire in sanità e di continuare a importare manodopera straniera in un contesto di difficoltà per il personale italiano.
Questo clima di tensione in Liguria riflette un quadro complessivo di insoddisfazione verso la gestione economica e sociale del governo, con i sindacati in prima linea contro scelte che, a loro avviso, minacciano il welfare e i diritti dei lavoratori.