Recarsi in banca per prelevare denaro dal proprio conto corrente e scoprire di non poterlo fare è un’esperienza spiacevole. Con l’aumento degli acquisti online, i contanti stanno diventando sempre più rari, mentre bancomat e carte di credito stanno assumendo un ruolo predominante. Tenere soldi in banca dovrebbe essere una scelta consapevole, poiché la banca offre servizi di custodia in cambio di sicurezza. Tuttavia, ci sono rischi connessi all’uso dei conti correnti.
Il blocco del conto corrente è un’azione che impedisce al titolare di accedere ai propri fondi. Questo può succedere per vari motivi stabiliti dalla banca o dalla legge. Una delle principali cause di blocco è la violazione del contratto stipulato con la banca. Errori contrattuali, scoperti non autorizzati o inattività prolungata (oltre 10 anni) possono portare al congelamento del conto. È importante anche prestare attenzione a segnali di frode, come tentativi di accesso non autorizzati al conto, che possono causare il blocco da parte della banca per proteggere il cliente.
Altri motivi includono la mancanza di aggiornamenti sui dati personali, come documenti d’identità scaduti, che possono portare alla sospensione del conto. In caso di decesso del titolare, i fondi vengono bloccati fino al completamento delle pratiche da parte degli eredi. Le segnalazioni sospette legate alla normativa antiriciclaggio possono ulteriormente complicare la situazione se si effettuano operazioni anomale o trasferimenti verso paesi a rischio, portando a un blocco temporaneo per verifiche.
In casi di sequestro del conto, un giudice può intervenire se vi è un legame con attività illecite. Allo stesso modo, i creditori possono richiedere il pignoramento in caso di debiti non saldati. Se ci si trova di fronte a un conto bloccato, è fondamentale contattare immediatamente la banca per capire il motivo del blocco e quali azioni intraprendere, come saldare debiti o aggiornare documenti. Se si ritiene che il blocco sia ingiustificato, è possibile presentare un reclamo, e se non viene risolto entro un mese, ci si può rivolgere all’Arbitro Bancario Finanziario (Abf) per ulteriori assistenze.