Il Tribunale penale di Malaga ha condannato Luisa Krmemleva, una modella, a sei mesi di carcere per falsa denuncia contro il calciatore Theo Hernandez, accusato di aver abusato sessualmente di lei senza prove. L’episodio risale a giugno 2017, quando Hernandez giocava in prestito all’Alaves dall’Atletico Madrid, prima di essere acquistato dal Real Madrid. La modella e il calciatore si erano incontrati in una discoteca a Marbella, dove, secondo la sentenza, i due avevano avuto un rapporto consenziente. La corte ha stabilito che non ci sono stati abusi da parte del calciatore.
La Krmemleva ha deciso di denunciare Hernandez come forma di vendetta, poiché il calciatore non aveva accettato di accompagnarla a casa dopo l’incontro. Secondo la sentenza, la donna ha sfruttato la notorietà di Hernandez per ottenere attenzione e vantaggio. La condanna è frutto di un patteggiamento e la pena detentiva è stata sospesa con la condizionale. Inoltre, la condanna prevede anche il pagamento di una multa.
Le indagini hanno confermato che i due avevano lasciato il locale insieme e si erano appartati nell’auto di Hernandez, per poi tornare nella discoteca. Le escoriazioni rinvenute sulle ginocchia della modella sono risultate conseguenza di una sua caduta, poiché le immagini della videosorveglianza hanno dimostrato che ella si è procurata le ferite inciampando da sola. La corte ha dunque ritenuto che la denuncia della Krmemleva fosse un atto premeditato, mirato a sfruttare la posizione del calciatore, attualmente in forza al Milan.
Questa condanna si inserisce in un contesto più ampio riguardante le false accuse e le loro conseguenze per le persone coinvolte. La sentenza evidenzia l’importanza di verificare la veridicità delle accuse per proteggere la reputazione degli innocenti e mantenere la giustizia. La decisione del tribunale di Malaga segna un passo importante contro le false denunce nel mondo dello sport e oltre.
