Il Tar del Piemonte ha accolto il ricorso di un tifoso del Napoli contro un’ordinanza emessa dal prefetto di Torino, che vietava la vendita dei biglietti per la partita contro la Juventus, prevista per le 18 a Torino, ai residenti nella provincia di Napoli. La decisione, presa dalla prima sezione del Tar Piemonte sotto la presidenza di Raffaele Prosperi, ha comportato la sospensione dell’ordinanza del prefetto, grazie all’istanza di tutela cautelare presentata dagli avvocati Erich Grimaldi e Luca Rubinacci.
Nell’ordinanza impugnata, i giudici osservano che il provvedimento si basa su scontri avvenuti tra diverse tifoserie, ma non tra quelle coinvolte nella partita specifica. Inoltre, i giudici hanno sottolineato la professionalità del genitore ricorrente e la sua situazione di isolamento con il figlio, indicando che non formano un gruppo organizzato capace di fomentare risse tra tifoserie. Questo aspetto è stato considerato rilevante per giustificare la sospensione del divieto.
La questione ha suscitato interesse anche perché evidenzia le misure di sicurezza spesso adottate in occasioni di eventi sportivi per prevenire scontri tra tifoserie. Tuttavia, in questo caso specifico, il Tar sembra ritenere che il divieto di vendita dei biglietti fosse eccessivo e non proporzionato rispetto alla situazione esaminata, considerando la non allegazione di elementi adeguati che potessero giustificare un rischio concreto.
La trattazione collegiale del caso è stata fissata per il 16 ottobre, dove si discuterà ulteriormente della legittimità dell’ordinanza del prefetto e delle conseguenze legate alla vendita dei biglietti per i tifosi partenopei. Questo pronunciamento del Tar del Piemonte rappresenta un importante precedente sui diritti dei tifosi e sull’equilibrio tra misure di sicurezza e libertà di accesso agli eventi sportivi.
In conclusione, la decisione del Tar evidenzia come, nonostante il contesto di tensioni tra tifoserie, sia fondamentale valutare caso per caso le restrizioni imposte, affinché si garantiscano sia la sicurezza pubblica che i diritti dei singoli tifosi.