Il dibattito sul quartiere Corvetto è emerso dopo le dichiarazioni di Vittorio Feltri, ospite del programma “La Zanzara” su Radio 24. Feltri ha espresso avversione nei confronti delle periferie, definendole caotiche e brutte, e ha manifestato sentimenti estremamente negativi verso gli extracomunitari, in particolare i musulmani, affermando di considerarli “razze inferiori”. Le sue affermazioni hanno sollevato indignazione e condanna da parte dell’Unione delle comunità islamiche in Italia (Ucoii), che ha chiesto le sue dimissioni dal consiglio regionale della Lombardia, ritenendo le sue parole un incitamento all’odio razziale e un attacco alla convivenza civile. Anche il Partito Democratico ha espresso forti critiche, con la senatrice Tatjana Rojc che ha definito le parole di Feltri come contrarie ai valori della civiltà occidentale.
Feltri ha fatto queste dichiarazioni in un contesto di discussione circa la morte del 19enne Ramy Elgaml e i disordini a Corvetto, contribuendo a un acceso confronto con il conduttore David Parenzo. L’Ucoii ha annunciato l’intenzione di adottare misure legali per proteggere l’immagine e la sicurezza della comunità islamica in Italia, chiedendo inoltre un intervento del premier Giorgia Meloni per ottenere le dimissioni di Feltri.
La senatrice Rojc ha messo in guardia contro minimizzazioni delle parole di Feltri come semplici battute, sostenendo che egli conosce bene la portata delle sue affermazioni e l’influenza che possono avere. Alessandro Capelli, segretario milanese del Pd, ha definito le sue dichiarazioni inqualificabili e ha chiesto scuse immediate e le dimissioni di Feltri, pregando i dirigenti del centrodestra di condannare pubblicamente le sue parole.
La polemica ha sollevato interrogativi sulla libertà di espressione e il ruolo dei media nel promuovere ideologie che istigano alla violenza e all’odio, sottolineando così una crescente preoccupazione per la coesistenza pacifica in un contesto di diversità culturale e religiosa.
