Si è conclusa con successo la quinta edizione del Catania Book Festival, che ha visto la partecipazione di trecento ospiti italiani e un’affluenza di circa tredicimila visitatori, con picchi di forte presenza durante il weekend. L’evento, dedicato alla cultura e al libro, si prepara per la sesta edizione, in programma dal 24 al 27 aprile 2025. Simone Dei Pieri, ideatore e direttore del festival, ha espresso la propria soddisfazione per i risultati ottenuti, evidenziando come Catania possa essere un luogo di investimento culturale nonostante le sfide da affrontare.
Il pubblico ha mostrato un interesse crescente, alimentato dal tour del Premio Strega, che ha scelto Catania come tappa iniziale per la promozione degli autori. Questo ha generato un entusiasmo collettivo, con un forte desiderio di partecipare attivamente a dibattiti e discussioni su temi letterari e sociali. Inoltre, la mostra del fumettista Wallis ha contribuito a finanziare una borsa di studio per uno studente dell’Accademia di Belle Arti, rivelando l’impegno del festival nella promozione dell’arte e della cultura.
Durante gli eventi, numerosi bambini hanno partecipato a laboratori creativi, mentre i genitori hanno potuto assistere a presentazioni di autori di spicco come Vera Gheno e godere della slam poetry con Lorenzo Maragoni. La fiera ha ospitato anche una selezione di titoli proposti da editori indipendenti, attirando l’attenzione di un pubblico vario e curioso. La presenza attiva delle scuole ha evidenziato l’importanza di programmi dedicati ai giovani lettori, contribuendo al dialogo generazionale.
Dei Pieri ha sottolineato come la scelta degli ospiti e la varietà di contenuti tra narrativa, poesia e temi sociali abbiano premiato l’impegno del festival, che ha visto sale affollate durante il fine settimana. Catania, nonostante le sue difficoltà, è stata testimone di un’affluenza massiccia e di eventi che si sono sovrapposti, proponendosi come una città vibrante e piena di potenzialità culturali. Questo scenario invita sia il settore privato che la politica a riflettere sul futuro culturale di Catania, suggerendo che ci sia ancora ampio spazio per la crescita.