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Finanziamenti statali alla ‘ndrangheta

La Sezione misure di prevenzione del Tribunale di Milano ha disposto l’amministrazione giudiziaria della Banca Progetto, una banca d’affari milanese, a causa del presunto finanziamento di società collegate alla ‘ndrangheta per oltre 10 milioni di euro. Le indagini, condotte dal Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza e dal pm Paolo Storari, hanno rivelato che la banca ha erogato finanziamenti garantiti dal Fondo per le piccole e medie imprese, utilizzando aiuti di Stato destinati a sostenere l’economia in tempi di emergenza, come durante la pandemia di Covid-19 e a seguito dell’aggressione russa contro l’Ucraina. Questo tipo di operazioni ha comportato il “trasferimento del rischio di insolvenza” allo Stato, consentendo ai clan criminali di accedere a risorse pubbliche.

I giudici hanno evidenziato come il modus operandi della Banca Progetto fosse “opaco e discutibile”, portando a una situazione in cui il denaro degli aiuti statali finiva nelle casse delle consorterie criminali. Le analisi dei fascicoli bancari hanno confermato che l’istituto ha spesso eluso le normative antiriciclaggio, finanziando aziende con forti legami con attività illecite, inclusi reati di trasferimento fraudolento di valori.

Il provvedimento di amministrazione giudiziaria è stato eseguito dalla Guardia di Finanza e si basa su rilevazioni di gravi criticità nella condotta della Banca Progetto, con particolare attenzione ai legami con soggetti indagati per crimini gravi. In aggiunta, si è accertato che numerose società gestite da individui vicini alla ‘ndrangheta hanno beneficiato di finanziamenti da parte di Banca Progetto, con l’ausilio di garanzie statali.

Banca Progetto è controllata dall’americana Oaktree, che ha recentemente deciso di vendere la sua partecipazione. L’istituto ha chiuso il 2023 con un utile netto di 71,9 milioni di euro, dopo aver erogato nuovi finanziamenti per 2,8 miliardi di euro alle Pmi.

In risposta alle accuse, Banca Progetto ha dichiarato di non essere commissariata né oggetto di indagine, rassicurando clienti e stakeholder sulla continuità delle operazioni ordinarie. Il provvedimento di amministrazione giudiziaria si riferisce a presunte carenze su 10 finanziamenti su un totale di circa 40.000 erogati.

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