Con 600 imprese fintech, l’Italia ha visto una significativa crescita dei ricavi negli ultimi sette anni, passando da circa 123 milioni di dollari nel 2017 a oltre 3,37 miliardi di dollari nel 2024. Questi dati sono stati presentati all’Agenzia ICE durante il Singapore Fintech Festival, un evento di grande rilevanza con oltre 66.000 partecipanti da più di 150 paesi. In tale contesto, il padiglione italiano, organizzato in collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri, ha presentato nove aziende innovative italiane a investitori internazionali.
Singapore si conferma uno dei principali hub fintech, con circa 1.600 startup, sostenuto da normative favorevoli, infrastrutture solide e un ambiente ricco di capitali. L’ambasciatore italiano a Singapore, Dante Brandi, ha messo in evidenza come la digitalizzazione dei servizi finanziari, iniziata nel 2016, abbia democratizzato l’accesso a questi servizi attraverso l’uso di smartphone, riducendo i costi per le transazioni internazionali. Le potenzialità dei talenti italiani sono ora più visibili nel mercato del Sud-est asiatico.
Giorgio Calveri, Commissario per il Commercio Estero a Singapore, ha previsto che il mercato fintech globale esploderà nel 2025, con i pagamenti transfrontalieri destinati ad aumentare da 1,31 trilioni di dollari nel 2023 a 3,80 trilioni entro il 2030. È un momento cruciale per l’Italia e Singapore, che devono collaborare per affrontare questa crescita.
Claudia Segre, vice presidente di Assofintech, ha ricordato il Memorandum of understanding firmato nel 2023 con Singapore Fintech Association per promuovere sinergie tra i due paesi. Ha sottolineato che almeno il 30% delle startup fintech italiane ha investitori stranieri, specialmente europei, evidenziando l’attrattiva del mercato italiano anche grazie al PNRR. Il 2025 vedrà una delegazione di fintech di Singapore in Italia, con Milano che ambisce a diventare un importante hub europeo.
Segre ha anche esposto i progressi nel sistema normativo italiano e l’interesse del governo, ma ha evidenziato la persistenza di una certa diffidenza culturale verso le criptovalute rispetto a Singapore, dove il 30% delle transazioni avviene in bitcoin. Ha concluso affermando che il futuro del fintech è essenziale per il welfare, la sostenibilità e il benessere sociale, con particolare riferimento a settori emergenti come longevitech e femtech.