La Federazione Italiana Sport Equestri (FISE), in collaborazione con la fondazione internazionale “Save the Dream” e con il supporto dell’ufficio italiano dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati e dell’agenzia per il lavoro “ATTALFERR”, ha avviato il primo corso di formazione per rifugiati interessati a lavorare nel settore degli Sport Equestri. L’evento si è svolto presso il Centro Equestre Federale “Ranieri di Campello” ai Pratoni del Vivaro, vicino a Roma. Coloro che completano con successo il corso riceveranno una certificazione di “Assistente di Scuderia” e avranno la possibilità di proseguire la loro formazione per diventare “Tecnici di Scuderia” – professione conosciuta come “Groom”.
Questo progetto mira a facilitare l’inserimento lavorativo dei rifugiati, includendo attività per il loro collocamento in Circoli Ippici, scuderie e altre strutture equestri. I partecipanti, tra cui rifugiati con esperienze nel settore veterinario e nella cura animale, sono stati selezionati tramite la piattaforma “Welcome” di UNHCR, che promuove l’inclusione nel mercato del lavoro. Grazie al supporto di ATTALFERR e del Fondo Forma.Temp, i corsi sono gratuiti per i partecipanti. Le lezioni comprendono aspetti teorico-pratici sulla gestione quotidiana del cavallo e delle scuderie, insegnando anche a conoscere le necessità dei cavalli e a garantire il loro benessere.
Il corso offre anche competenze trasversali necessarie per operare in ambienti multiculturali, trattando argomenti dalla mascalcia alla prevenzione delle patologie, fino a nozioni legali. L’avvocato Marco Di Paola, presidente della FISE, ha sottolineato la crescente importanza degli Sport Equestri, che incidono per oltre 3 miliardi di euro sul PIL nazionale, evidenziando il ruolo cruciale degli assistenti di scuderia nel successo dei binomi cavallo-cavaliere.
Chiara Cardoletti, rappresentante di UNHCR per Italia, Santa Sede e San Marino, ha espresso soddisfazione per il programma di FISE, sottolineando l’importanza dell’inserimento lavorativo per i rifugiati. Alessio Nobili di ATTALFERR ha dichiarato che l’impegno è quello di garantire continuità nel percorso formativo per i partecipanti, creando un ponte tra formazione e lavoro. Massimiliano Montanari di Save the Dream ha concluso evidenziando l’obiettivo di affrontare la carenza di personale specializzato nel settore e di espandere il modello ad altre professioni nel mondo equestre.