L’attentato terroristico avvenuto a Magdeburgo, in Germania, ha causato almeno cinque morti, tra cui un bambino, e oltre duecento feriti, di cui quaranta in condizioni gravissime. L’attacco è avvenuto ieri sera, intorno alle 19, quando un’auto ha investito la folla presente a un mercatino di Natale. L’attentatore è Tabel Jawad Hussein Al Abdulmohsen, un medico psichiatra saudita nato il 5 novembre 1974. Secondo le prime ricostruzioni, Al Abdulmohsen ha attraversato il mercatino per almeno 400 metri prima di colpire la folla.
Al Abdulmohsen si trova in Germania dal 2006 e ha lavorato nell’assistenza ai rifugiati, nonostante si professi ateo e abbia un’ideologia anti-Islam. Secondo quanto riportato dallo Spiegel, l’uomo doveva comparire davanti al tribunale distrettuale di Tiergarten a Berlino il 19 dicembre, ma non si è presentato. Era sotto indagine per abuso di chiamate di emergenza e aveva subito una sanzione penale a febbraio, ma il suo ricorso era stato respinto in seguito alla sua assenza in aula.
In un’intervista del 2019 rilasciata alla Faz, Al Abdulmohsen si definì “il critico più aggressivo dell’Islam”. Ha fondato e gestito un sito web, wearesaudis.net, dedicato ad aiutare i rifugiati, in particolare gli ex musulmani in cerca di asilo. Sul sito ora compare la scritta in arabo e inglese: “Mio consiglio: non chiedere asilo in Germania”. In altre interviste, ha accusato la Germania di accogliere islamisti e rifiutare l’asilo ai rifugiati anti-islamici. Alcuni analisti suggeriscono che l’attacco a Magdeburgo possa essere stato un tentativo di screditare i musulmani in vista delle prossime elezioni tedesche.
Al Abdulmohsen è anche ricercato in Arabia Saudita con accuse di terrorismo e traffico di ragazze minorenni, ma la Germania avrebbe rifiutato l’estradizione. Questo attentato solleva interrogativi sulle motivazioni e sul profilo dell’attentatore, nonché sull’impatto che potrà avere sulla percezione dei rifugiati e dei musulmani in Germania. La situazione rimane grave e le indagini sono in corso per comprendere a fondo le dinamiche dell’attacco.
