Francesca Pascale, attivista per i diritti civili ed ex compagna di Silvio Berlusconi, ha dichiarato in un’intervista a “Otto e mezzo” su La7 di non avere intenzione di entrare in politica, sottolineando la sua mancanza di fiducia nei politici e perdendo la pazienza dopo averci provato. Ritiene che gli attivisti siano generalmente più credibili dei politici. Anche se nutre affetto per la famiglia Berlusconi, Pascale non consiglierebbe mai ai figli di Berlusconi di intraprendere la carriera politica per evitare gli stessi problemi vissuti da Silvio.
Esprime la speranza che Forza Italia possa tornare a essere una forza politica forte e indipendente, piuttosto che un mero sostenitore di partiti sovranisti. Riguardo alla situazione di Maria Rosaria Boccia, Pascale non ha un giudizio chiaro, sollevando dubbi su come la situazione avrebbe potuto generare un tale caos mediatico. Condivide la sua esperienza di sciacallaggio mediatico e critica l’ipocrisia di una certa destra che strumentalizza temi fondamentali come la famiglia tradizionale.
Sottolinea di non vedere similitudini tra gli scandali di Sangiuliano e quelli di Berlusconi, né tra altri scandali italiani. Pascale ha anche criticato l’attuale governo, affermando che non è nemmeno capace di commettere gli errori di Berlusconi, giungendo a affermare che la sua critica divertente non si aspettava di suscitare tanta reazione, indicando una certa nostalgia per la figura di Berlusconi.
Riguardo a Giorgia Meloni, Pascale esprime sorpresa per il comportamento della premier, che si schiera dalla parte degli uomini anche in situazioni che coinvolgono le donne. Critica la Meloni per non riuscire a tenere conto di diverse prospettive e per non aver ancora iniziato a governare realmente invece di continuare con la campagna elettorale.
Infine, Pascale esprime delusione nei confronti dei valori di Meloni – Dio, patria e famiglia – accusandola di disonorare tali principi, specialmente nel trattamento delle problematiche legate alla comunità LGBTQ+, e nel non avere un chiaro modello di famiglia da rispettare. La sua conclusione mette in evidenza la confusione e le contraddizioni nella retorica della Meloni, evidenziando l’importanza di un approccio inclusivo e rispettoso.