Un piccolo errore, come dimenticare di spegnere il GPS, ha portato all’arresto di un truffatore che aveva messo a segno una frode da 32mila euro ai danni di un venditore di Pordenone. L’uomo stava cercando di fuggire verso la Francia a bordo di una Mercedes EQA 250, acquistata con un assegno falso.
Il truffatore aveva contattato la vittima, la quale aveva messo in vendita il suo SUV elettrico su un sito di annunci. Dopo aver organizzato un incontro, l’acquisto è avvenuto in un’agenzia di pratiche auto, dove il venditore ha consegnato la vettura e l’acquirente ha presentato un assegno circolare per il valore concordato. Tuttavia, il giorno seguente, il venditore ha scoperto che l’assegno era falsificato. Nel frattempo, il truffatore aveva già effettuato il passaggio di proprietà, prendendo possesso dell’auto e tentando la fuga.
Il ladro, già noto per altre frodi in diverse regioni italiane, era diretto verso la Francia, sperando di far perdere le proprie tracce. Le forze dell’ordine, però, non si sono arrese e hanno collaborato con l’Aci e il Pra per sospendere e annullare il trasferimento di proprietà. Grazie al sistema GPS ancora attivo sull’auto, la Guardia di Finanza è riuscita a localizzarla. Hanno scoperto che il veicolo stava procedendo verso il confine francese, trovandosi momentaneamente in un parcheggio a Chivasso, in provincia di Torino.
L’auto è stata recuperata e restituita al legittimo proprietario, mentre il truffatore, ignaro di essere rintracciabile grazie al GPS acceso, è stato denunciato. Questo episodio dimostra come un semplice errore possa avere conseguenze significative e come la tecnologia possa rivelarsi determinante nel contrasto alla criminalità. La disattenzione del ladro ha permesso alle autorità di intervenire tempestivamente, evidenziando l’importanza della collaborazione tra diversi enti per garantire la sicurezza e la giustizia.
