27 Settembre 2024

Funerali della 19enne di Molfetta, vittima innocente di una faida mafiosa

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Michele Lavopa, un 21enne di Bari, ha dichiarato durante l’interrogatorio: “Ho sparato io alla ragazza deceduta, ma non volevo sparare a lei. Sono profondamente dispiaciuto per la ragazza innocente, che non c’entrava niente con quanto accaduto”. Lavopa è stato arrestato e accusato di omicidio e tentato omicidio con l’aggravante mafiosa, nonché di detenzione illegale di armi e ricettazione. L’incidente è avvenuto nella notte tra sabato e domenica al lido disco-bar “Bahia” di Molfetta, dove Lavopa ha causato la morte della 19enne Antonella Lopez e il ferimento di altre quattro persone: Eugenio Palermiti, Gianmarco Ceglie, Francesco Crudele e Davide Rana.

Secondo le autorità, Lavopa ha usato l’arma con “spregiudicatezza” e con piena consapevolezza dell’affollamento del locale, ignorando il pericolo che correvano le altre persone. Ha agito a volto scoperto, convinto che nessuno avrebbe testimoniato contro di lui, a causa del clima di paura e omertà in cui operano i gruppi mafiosi nella zona di Bari. L’atto violento sarebbe stato rivolto, in particolare, a Palermiti, Ceglie, Crudele e Rana, ma Lavopa non avrebbe raggiunto il suo obiettivo a causa della folla presente. La motivazione di tale aggressione sembrerebbe radicata in vecchie rivalità, risalenti a un episodio di sette anni fa, quando Lavopa fu aggredito e filmato.

Lavopa ha spiegato di essere andato in discoteca con la sua fidanzata e un gruppo di amici, senza alcuna intenzione di provocare disordini. La pistola calibro 7.65 che portava con sé era, secondo le sue parole, “per difendersi da eventuali aggressioni”, una precauzione considerata necessaria nei locali notturni della città. L’intera situazione ha messo in evidenza la crescente tensione e il clima di insicurezza nei luoghi di divertimento nella provincia di Bari, nonché l’influenza dei clan mafiosi sulla vita quotidiana dei cittadini.

In sintesi, l’episodio mette in luce non solo la tragedia di una giovane vita persa, ma anche il contesto di violenza in cui si svolgono tali eventi e le dinamiche di paura e intimidazione che caratterizzano la realtà di molte persone.

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