Il cancro alla prostata utilizza cellule soppressorie derivate dai mieloidi (MDSC) che inibiscono il sistema immunitario, consentendo al tumore di crescere senza controllo. Uno studio recente ha evidenziato che l’estratto di fungo prataiolo bianco può ridurre significativamente queste cellule immunosoppressive sia nei pazienti che nei modelli murini. Il trattamento ha anche mostrato un aumento delle cellule T e delle cellule natural killer (NK), essenziali per combattere e distruggere le cellule tumorali. Questo effetto positivo potrebbe essere attribuito alla presenza di polisaccaridi, come il β-glucano, noti per stimolare le risposte immunitarie.
La ricerca ha mostrato risultati promettenti sia nei topi che nei pazienti umani. Nei modelli murini affetti da cancro alla prostata, l’estratto di fungo ha significativamente ridotto la crescita tumorale, migliorando la sopravvivenza rispetto ai gruppi di controllo. Un’analisi su otto uomini con cancro alla prostata ha confermato risultati simili: dopo tre mesi di trattamento con l’estratto, le cellule MDSC sono diminuite e le cellule immunitarie attive sono aumentate.
Un elemento innovativo dello studio è la sinergia tra l’estratto di fungo e l’immunoterapia, in particolare con anticorpi anti-PD-1. I risultati sono stati significativi; i topi trattati con entrambe le terapie hanno mostrato una forte inibizione del tumore e una maggiore sopravvivenza rispetto a quelli trattati solo con immunoterapia. Ciò suggerisce che l’estratto di fungo potrebbe aumentare l’efficacia dei trattamenti esistenti, rendendo il cancro alla prostata più vulnerabile all’intervento del sistema immunitario.
I β-glucani, presenti nel fungo prataiolo, sono centrali in questo processo. Già noti per il loro impatto positivo sul sistema immunitario, stimolano le cellule immunitarie nel riconoscere e distruggere le cellule tumorali, migliorando la capacità del corpo nel combattere il cancro. Questo studio si aggiunge alla crescente evidenza dell’utilità dei β-glucani nella terapia oncologica.
Nonostante i risultati incoraggianti, gli esperti cautelano. Xiaoqiang Wang, primo autore, ha sottolineato che la ricerca è in fase di sperimentazione e che gli integratori di estratto di fungo non sono regolamentati dalla FDA. Pur consigliando di evitare l’auto-prescrizione, ha evidenziato che includere i funghi prataioli bianchi nella dieta potrebbe essere un’opzione sana e sicura per molti.