L’incerto futuro delle minoranze in Siria è al centro di due articoli di Andrea Tucci su Worldenvironment.tv. La comunità cristiana siriana, già in declino, teme nuove persecuzioni da parte del gruppo Hayat Tahrir Al Sham, che ha assunto il controllo di alcune aree del paese. Gli attivisti esprimono preoccupazione per la sicurezza dei cristiani e dei curdi in Siria, un paese che prima della guerra civile del 2011 ospitava circa 2 milioni di cristiani, ridottisi oggi a soli 300.000. La comunità include membri di diverse chiese, tra cui la ortodossa siriaca e la assira.
Gli assiri, una minoranza etnica che vive in Siria, Iraq, Iran e Turchia, temono anch’essi un’escalation di violenze. Ad Aleppo, una città con una significativa popolazione cristiana, i residenti riferiscono che Hayat Tahrir Al Sham ha confiscato proprietà cristiane e di altre minoranze. Nonostante ciò, le chiese continuano a tenere servizi e molti cristiani rimangono nella città, sebbene siano ansiosi riguardo al futuro. Attualmente, circa 20.000 cristiani vivono ad Aleppo e temono restrizioni alle loro libertà religiose e sociali.
Il Rojava, un’area sotto amministrazione curda, rappresenta un esperimento di autodeterminazione e inclusione per le minoranze. Qui i diritti delle diverse comunità, comprese quelle cristiane, sono protetti da leggi e vengono garantite rappresentanza e uguaglianza. Tuttavia, con l’arrivo di Hayat Tahrir Al Sham, si teme che i progressi ottenuti in termini di coesistenza pacifica e democrazia siano a rischio.
La situazione dei curdi e delle donne curde in particolare è cruciale per comprendere il contesto siriano. Le donne curde, attive in vari ruoli, hanno un’importanza unico nel panorama politico del Medio Oriente, spingendo per l’uguaglianza di genere e la democrazia. Nonostante la repressione, il loro movimento per i diritti delle donne sta influenzando anche l’ideologia curda.
Oggi, con solo due milizie predominanti – le Forze Democratiche Siriane e Hayat Tahrir al-Sham – la domanda sul futuro del conflitto siriano e sulla protezione delle minoranze rimane aperta. Recentemente, le autorità religiose siriane hanno riconosciuto la diversità culturale del paese, ma rimane da vedere se i diritti democratici attuali del Rojava saranno preservati.