Sabato sera a Roma, la manifestazione pro-Palestina ha avuto esiti violenti, con oltre trenta agenti feriti, anche gravemente, a causa di scontri e lanci di oggetti contro la polizia. Nonostante la violenza evidente, Elly Schlein, segretaria del Partito Democratico, ha definito la manifestazione “per lo più pacifica,” suscitando incredulità tra le forze dell’ordine. I poliziotti, attraverso commenti sarcastici, hanno sottolineato che Schlein probabilmente non stava seguendo gli eventi, suggerendo che fosse disinteressata piuttosto che esausta.
Molti si chiedono perché Schlein non fosse presente nel corteo se la maggior parte dei partecipanti fosse pacifica. Si suppone che la sua assenza fosse motivata dal timore di alienare alcuni membri del suo partito, diviso su questioni delicate come il conflitto israelo-palestinese. Il giorno dopo, durante una commemorazione a Roma per le vittime del massacro del 7 ottobre da parte di Hamas, Giorgia Meloni, attuale Premier, ha dimostrato la sua vicinanza alla comunità ebraica, mentre Schlein ha scelto di non partecipare né a quella né alla manifestazione pro-Palestina.
Questo comportamento ha portato a una riflessione sul “coraggio” politico, evocando la famosa frase di Manzoni su Don Abbondio, che mette in evidenza come il coraggio non possa essere simulato se non è presente. Molti osservatori suggeriscono che, in momenti di crisi, la politica ambigua non è opportuna e che ci si aspetta una posizione chiara dai leader. Schlein, invece, ha mostrato ambivalenza, parallela a quella di altri politici come Conte e Bonelli, che si dichiarano a favore di Israele ma con riserve, complicando ulteriormente il discorso pubblico su una questione tanto delicata.
In un contesto di crescente tensione in Europa e nel mondo, la chiarezza nelle posizioni dei politici diventa fondamentale per rassicurare i cittadini e per posizionarsi responsabilmente in merito ai conflitti internazionali. Sotto questa luce, l’assenza di Schlein dalle manifestazioni e la sua ambiguità possono essere interpretate come una mancanza di leadership e di coraggio, in un momento in cui l’unità e la chiarezza sarebbero richieste per affrontare le sfide attuali.