24 Settembre 2024

Germania in Crisi: La Locomotiva dell’UE Si Ferma

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La Germania, storicamente considerata la “locomotiva” d’Europa, si trova ora in una fase di stagnazione economica. L’Istituto Ifo ha ridotto le stime di crescita del PIL a zero per il 2024, rispetto al +0,4% previsto in precedenza, e ha abbassato le previsioni per il 2025 a +0,9% invece dell’1,5%. La crescita si prevede possa riprendersi solo nel 2026, quando raggiungerà l’1,5%. Questa crisi è definita “strutturale” e deriva da vari fattori, tra cui la competitività in calo delle catene produttive tedesche e le sfide poste dalla concorrenza asiatica, in particolare dalla Cina. Inoltre, la Germania sta affrontando le conseguenze economiche e commerciali del conflitto in Ucraina, dato che aveva forti legami con la Russia, soprattutto nel settore energetico.

La situazione economica si riflette anche sull’instabilità politica del Paese, che sta lottando per trovare un nuovo equilibrio dopo il lungo governo di Angela Merkel. L’attuale governo di Olaf Scholz, sostenuto dall’Spd, si trova in difficoltà di fronte al crescente consenso dell’estrema destra, che ha raggiunto risultati elettorali significativi, in particolare nei territori ex DDR.

Secondo Timo Wollmershauser dell’Ifo, l’economia tedesca è bloccata e afflitta da “investimenti insufficianti” nel settore manifatturiero e da una produttività stagnante. La necessità di affrontare sfide come decarbonizzazione, digitalizzazione e l’impatto della pandemia ha reso difficile per le aziende adattarsi. Recentemente, è emerso il rischio di tagli di personale in Volkswagen, con possibili chiusure di stabilimenti in Germania, e ci sono preoccupazioni simili per la fabbrica Audi in Belgio.

Il settore manifatturiero, fondamentale per l’economia tedesca, è in difficoltà, con un calo degli investimenti privati che potrebbe portare alla chiusura di aziende e delocalizzazioni. Anche il settore edile sta mostrando segnali di stagnazione, con un portafoglio ordini in calo.

In un clima di incertezza, i tedeschi tendono a risparmiare, con un tasso di risparmio attuale dell’11,3%, superiore alla media decennale. Tuttavia, si prevede un incremento del tasso di disoccupazione dal 5,7% al 6% quest’anno, prima di scendere lievemente nei successivi. Nonostante ciò, ci sono segnali di un possibile calo dell’inflazione.

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