Giancarlo Giorgetti è stato proclamato ministro delle Finanze dell’anno dalla rivista The Banker, nota per il suo focus sugli affari internazionali e oggi di proprietà della holding giapponese Nikkei. Il riconoscimento è assegnato per il suo impegno volto a ridurre il deficit italiano e a sostenere gli investimenti pubblici, in particolare attraverso un piano a lungo termine per diminuire il consistente rapporto debito/PIL del Paese.
The Banker evidenzia che ricoprire il ruolo di ministro delle Finanze in Italia è un compito difficile, a causa delle molteplici problematiche economiche nazionali, quali la crescita lenta, la bassa produttività, l’elevata evasione fiscale e l’alto livello del debito pubblico, uno dei più onerosi al mondo. La rivista sottolinea come, a causa di queste sfide, molti governi italiani negli ultimi vent’anni abbiano optato per nomine di ministri delle Finanze di natura tecnocratica.
Giorgetti, nominato nel 2022, si distingue come una significativa eccezione a questa tendenza. Politico esperto, è considerato un membro moderato e relativamente pro-europeo del partito della Lega, parte della coalizione di destra al governo. Nonostante non fosse la prima scelta del primo ministro Giorgia Meloni, Giorgetti si è rapidamente affermato come una voce pragmatica in un governo che, secondo i critici, spesso si attira accuse di eccessiva dipendenza dalla retorica populista.
Le sue abilità nel networking hanno giocato un ruolo cruciale nelle sue funzioni da ministro delle Finanze, dove ha saputo attingere all’ampia carriera politica pregressa. L’articolo di The Banker mette in evidenza l’importanza del lavoro di Giorgetti in un contesto di sfide economiche ardue, sottolineando l’apprezzamento per i suoi sforzi nel tentare di stabilizzare e far crescere l’economia italiana. Il riconoscimento rafforza l’immagine di Giorgetti come un tecnico in un governo che potrebbe apparire più politico, evidenziando così un equilibrio tra approccio pragmatico e la realtà politica italiana.