Nel 2024, il Telefono Verde Aids e Infezioni Sessualmente Trasmesse dell’Istituto Superiore di Sanità ha ricevuto quasi 7.000 chiamate, principalmente da giovani tra i 20 e i 39 anni. Il forte stigma associato all’HIV continua a influenzare le relazioni interpersonali. I dati, resi noti in vista della Giornata Mondiale di lotta contro l’Aids del 1° dicembre, mostrano che le telefonate provenivano per il 85% da uomini, con la maggior parte degli utenti di nazionalità italiana. Circa il 62% dei contatti rientra nella fascia di età tra i 20 e i 39 anni, suddivisi geograficamente tra Nord (47,6%), Centro (28,8%), Sud (16,9%) e Isole (6,5%). Gli utenti hanno riferito di aver avuto, nel 57,9% dei casi, rapporti eterosessuali, e nel 26,6% non hanno indicato fattori di rischio per l’HIV. Inoltre, solo il 26,7% ha effettuato il test HIV almeno una volta, mentre il 32,4% l’ha effettuato più volte. Un tema rilevante emerso nei colloqui è stato l’accesso ai Centri diagnostico-clinici per il test.
In occasione della Giornata mondiale, l’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive “Lazzaro Spallanzani” di Roma, in collaborazione con il Ministero della Salute, ha organizzato il convegno “Tre volte zero contro l’HIV”. Questa iniziativa mira a promuovere l’obiettivo dell’OMS di “Getting to zero” entro il 2030: zero trasmissioni, zero nuove diagnosi e zero stigma. Enrico Girardi, direttore scientifico dello Spallanzani, ha sottolineato l’importanza di non abbassare la guardia, nonostante i progressi nella lotta contro l’HIV.
L’UNICEF ha dichiarato che non dobbiamo permettere che l’autocompiacimento metta a rischio i progressi ottenuti, evidenziando che un quarto dei bambini tra 0 e 14 anni in Europa e Asia centrale che necessitano di antiretrovirali non riceve questo trattamento. Negli ultimi cinque anni, la copertura antiretrovirale per i bambini è diminuita dall’83% al 73%. Nel 2023 si stimano 760 decessi tra i bambini della regione a causa dell’AIDS. È anche preoccupante il calo nella prevenzione dell’HIV tra bambini e adolescenti, con 20 nuovi casi al giorno, principalmente tra le ragazze. Tuttavia, c’è stata una significativa riduzione del tasso di trasmissione verticale dell’HIV da madre a figlio, passando dal 28,1% nel 2000 al 5,7% nel 2023. L’UNICEF chiede maggiore impegno per garantire accesso alle cure senza stigma e servizi di prevenzione completi per bambini e adolescenti.