La strage sulle strade continua in modo allarmante. In soli quattro giorni si sono registrati 22 morti, mentre oggi, nel giorno dedicato alla memoria delle vittime degli incidenti stradali, si contano altre cinque vittime, tra cui giovanissimi. Secondo i dati forniti dall’Asaps, l’Associazione amici della polizia stradale, entro il 10 novembre di quest’anno si sono già registrate 1254 vittime. Gli incidenti stradali rappresentano una strage silenziosa e persistente, diventando la principale causa di morte tra bambini e giovani adulti di età compresa tra 5 e 29 anni. Inoltre, l’Onu riporta che questi incidenti costano la maggior parte dei paesi circa il 3% del prodotto interno lordo, creando un impatto devastante tanto per le economie nazionali quanto per le famiglie colpite.
Il rapporto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) segnala che il numero di vittime sulla strada a livello globale rimane inaccettabilmente alto, con circa 1,35 milioni di morti ogni anno. Giordano Biserni, presidente dell’Asaps, ha definito questi dati “imbarazzanti” e sostiene l’importanza del controllo da parte delle forze dell’ordine. Biserni chiede anche di smettere di “criminalizzare gli autovelox”, strumenti che possono contribuire a migliorare la sicurezza stradale.
Inoltre, Biserni sottolinea l’importanza di una campagna di informazione per sensibilizzare sul rischio che corre chi utilizza la strada, evidenziando che è fondamentale educare anche pedoni e ciclisti. La sicurezza stradale è un tema cruciale, non solo per ridurre il numero di incidenti, ma anche per garantire una maggiore serenità alle famiglie. La crescente incidenza degli incidenti stradali richiama l’attenzione di tutti sulla necessità di adottare strategie efficaci per la prevenzione, che includano misure di controllo, campagne di sensibilizzazione e una maggiore responsabilità da parte di tutti gli utenti della strada. L’obiettivo finale deve essere quello di ridurre drasticamente il numero di vittime sulle strade, per rendere le città più sicure e per garantire il diritto alla vita di ogni individuo.