“Non ho nessuna intenzione di andare allo scontro con il governo”, dichiara Silvia Albano, presidente di Magistratura Democratica e giudice del Tribunale di Roma, sottolineando che è il governo a cercare lo scontro. Durante un convegno per il 60° anniversario della corrente progressista nell’Associazione nazionale magistrati (Anm), ha evidenziato la crescente personalizzazione e le pressioni sugli organi giudiziari. Secondo Albano, vi è un consenso unanime tra giuristi riguardo alla supremazia del diritto europeo, e i giudici stanno cercando di fare il loro lavoro senza intimidazioni.
Albano esprime preoccupazione per il fatto che chi cerca di applicare la Costituzione venga etichettato come “giudice comunista”, minando così la democrazia. Propone che un dialogo con il governo sarebbe più utile rispetto a uno scontro, suggerendo la possibilità di discutere proposte legislative che potrebbero risolvere le tensioni tra la Costituzione e il diritto dell’Unione Europea. Evidenzia che il Parlamento ha sedi adeguate per tali discussioni, nonostante l’attuale predominanza di decreti-legge sulla produzione legislativa.
Il presidente dell’Anm, Giuseppe Santalucia, teme un riaccendersi di polemiche dannose e afferma che non c’è volontà di far sorgere conflitti politici. Anche il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, si schiera a favore del dialogo, accennando alla necessità di evitare critiche politiche al contenuto delle leggi già approvate, in linea con le dichiarazioni del Presidente Mattarella.
D’altra parte, Matteo Salvini e Maurizio Gasparri commentano le affermazioni di Albano con toni critici, chiedendo che i giudici, che a loro avviso boicottano le leggi, si dimettano e facciano politica.
Elly Schlein, segretaria del Partito Democratico, mostra solidarietà ai magistrati minacciati, definendo inaccettabile il clima di attacco istituzionale contro di loro. Sottolinea che lo scontro istituzionale non giova al Paese e ribadisce che i magistrati stanno semplicemente applicando le sentenze della Corte di Giustizia europea. La situazione si presenta complessa, con tensioni tra magistratura e politica, evidenziando la necessità di un dialogo costruttivo.