Un ragazzo di 13 anni è stato accoltellato a Giugliano durante un alterco per un pallone, mentre stava giocando con amici. L’aggressore, un bambino di soli 10 anni, avrebbe tentato di prendere la palla e, di fronte al rifiuto della vittima, lo avrebbe colpito con un coltello alla coscia sinistra. Il 13enne è stato accompagnato dai familiari all’ospedale San Giuliano, dove è stata riscontrata la ferita d’arma da taglio.
Don Angelo Parisi, decano dei parroci di Giugliano, ha commentato l’episodio, esprimendo preoccupazione per la sicurezza nella città. Ha sottolineato che spesso i ragazzi portano con sé oggetti pericolosi, come coltelli. Parlando della situazione in piazza Camposcino, nota per essere un ritrovo serale per i giovani, ha evidenziato la necessità di maggiori controlli e illuminazione nella zona, richiamando l’attenzione degli adulti. Nonostante la richiesta di potenziamento dell’illuminazione, non ha ricevuto risposte positive.
Il sacerdote ha messo in evidenza la carenza di attenzione verso i giovani in città, suggerendo che la Chiesa ha il dovere di supportare questi ragazzi, soprattutto in momenti di crisi. Ha dichiarato che una volta che l’attenzione si spegnerà, sarà necessario un impegno concreto da parte di tutti perché situazioni simili non si ripetano.
La violenza giovanile, evidenziata da questo tragico incidente, è un segnale di allerta per la comunità e richiede un’azione collettiva per migliorare la sicurezza e il benessere dei bambini e degli adolescenti. La preoccupazione del clero locale riflette un sentimento più ampio tra i membri della comunità riguardo alla necessità di proteggere i giovani e garantire loro un ambiente di crescita sereno e sicuro. La speranza è che questo episodio serva come un campanello d’allarme per le autorità locali e per i cittadini, affinché ci sia una mobilitazione per affrontare le crescenti problematiche sociali, riducendo i rischi di violenza tra i giovani.