La premier Giorgia Meloni ha incontrato il ministro della Cultura Alessandro Giuli per un pranzo che si è svolto domenica, subito prima della messa in onda della puntata di Report dedicata al ministro. L’incontro ha avuto l’obiettivo di discutere delle future attività del ministero e Meloni ha espresso un chiaro invito a Giuli a proseguire nel suo lavoro. Questo incontro è avvenuto dopo che Giuli aveva ribadito la sua “indipendenza” dalle pressioni politiche, anche all’interno del suo partito.
Nel corso della serata, è andato in onda il servizio di Report che si concentrava sui rapporti tra la destra e la cultura, partendo dalla testimonianza di Rainaldo Graziani, fondatore di Meridiano Zero, movimento al quale Giuli ha aderito in gioventù. Graziani ha descritto Giuli come una figura brillante, giustificando così la sua nomina ministeriale. Quando i giornalisti hanno chiesto a Giuli di commentare la sua militanza nel movimento, il ministro ha risposto che aveva già condiviso la sua storia in precedenza.
Un punto controverso della puntata è stato il tatuaggio di un’aquila sul petto di Giuli, al quale il ministro ha risposto che si trattava di una riproduzione di una moneta del I secolo d.C. e non aveva alcun legame con il Ventennio fascista. La trasmissione ha anche accennato alla gestione del Maxxi e alla cancellazione del progetto scientifico Cure, esaminando invece un’iniziativa che ha permesso ai visitatori di esplorare virtualmente le stanze del Vittoriale.
Inoltre, è emerso il ruolo dell’ex ministro Gennaro Sangiuliano nell’organizzazione di una mostra sul Futurismo. Le pressioni esercitate da Sangiuliano sono state giudicate “irrituali” da esperti del settore, che hanno suggerito ad alcuni membri del comitato scientifico di ritirarsi per timore delle conseguenze, evidenziando un’atmosfera di intimidazione.
Nonostante le inchieste e le insinuazioni su Giuli, la fiducia di Meloni nei suoi confronti non è sembrata scossa, e si è ipotizzato che Palazzo Chigi potesse aver avuto accesso anticipato alla puntata, mettendo in discussione l’autonomia dei giornalisti Rai. Tuttavia, la presidenza del Consiglio ha smentito tali voci, affermando di non seguire Report.