Questa mattina è stata presentata la Fondazione Giulia Cecchettin, un’iniziativa che non solo vuole onorare la memoria di Giulia, uccisa un anno fa dall’ex fidanzato, ma anche fungere da impegno collettivo per combattere la violenza di genere e offrire un aiuto concreto a chi vive nella paura. Gino Cecchettin, padre di Giulia, ha condiviso il suo desiderio di trasformare la tragedia in un progetto positivo, chiedendo a tutti di non tollerare il silenzio e di fare scelte quotidiane che facciano la differenza nella società. La fondazione intende dare voce a chi non può parlare e supportare chi ha bisogno di aiuto.
La Fondazione ha diverse ambizioni, tra cui l’educazione e la sensibilizzazione sulla violenza di genere nelle scuole e tra le famiglie, programmi di formazione sul diversity management per il mondo del lavoro, l’assegnazione di borse di studio per studentesse in corsi STEM e premi per ricerche creative. Si propone inoltre di collaborare con i media per migliorare la narrazione della violenza di genere e studiare le cause ed effetti della stessa. Le attività inizieranno nel 2025, ma è fondamentale reperire risorse, in parte attraverso i diritti d’autore del libro “Cara Giulia”, che ha venduto oltre 100.000 copie.
L’ex nuotatrice Federica Pellegrini ha evidenziato l’importanza della fondazione come un simbolo di speranza, evidenziando la necessità urgente di un cambiamento sociale per garantire la sicurezza e il rispetto delle donne, a nome di tutte. Durante l’evento, è stato letto un messaggio del cardinale Matteo Zuppi che ha sottolineato l’importanza del rispetto nell’amore e ha offerto il suo supporto. La ministra per le Pari opportunità, Eugenia Roccella, ha ribadito l’importanza di discutere la violenza contro le donne e la necessità di un cambiamento culturale, nonostante le leggi già esistenti.
Il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, ha commentato sull’importanza dell’educazione nel combattere il maschilismo e nel promuovere il rispetto dei diritti delle donne, affermando che la vera battaglia culturale inizia nelle scuole. Le sue parole hanno suscitato polemiche e il padre di Giulia ha sottolineato che esistono valori condivisi e altri che necessitano di confronto.