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lunedì, Ottobre 14, 2024
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Giulia Lavatura: Libertà Vigilata dopo il Tragico Incidente della Figlia

L’8 gennaio scorso a Ravenna, un tragico episodio ha colpito la comunità: Giulia Lavatura, 41 anni, ha saltato dal nono piano di un palazzo tenendo in braccio la figlia Wendy, di sei anni. Purtroppo, la piccola è morta nell’impatto, mentre Giulia è sopravvissuta grazie a delle impalcature in corso di montaggio. Attualmente, la donna è in cura presso la Villa Azzurra di Riolo Terme e potrebbe essere trasferita in una struttura protetta con misure di libertà vigilata. Questo dopo che una valutazione psichiatrica ha accertato la sua incapacità di intendere e volere.

Lo psichiatra Gabriele Braccini, intervenuto in aula per riferire sulla condizione di Giulia, ha dichiarato che rappresenta un pericolo sociale. Questa diagnosi ha spinto le autorità a valutare un percorso di cura e protezione anziché una detenzione. Gli atti dell’indagine ora sono nelle mani del pubblico ministero Stefano Stargiotti, che deciderà come procedere legalmente.

Il gesto di Giulia sembra essere frutto di una sofferenza profonda, legata a un disturbo mentale per il quale stava seguendo una cura, ma che aveva interrotto a causa di effetti collaterali come il tremore. Il suo stato di stress psicologico era ulteriormente aggravato da un debito di 600 mila euro connesso con il Superbonus 110% e da una relazione conflittuale con il padre. Giulia ha dichiarato in tribunale di voler «liberare» sia se stessa che la figlia, e il racconto di una vicina ha riporta le ultime parole di Wendy, un disperato “no mamma, no”, prima del tragico salto. Giulia ha compiuto il gesto estrema anche portando con sé il cane della famiglia, legato all’addome.

Questo episodio ha suscitato shock e tristezza a Ravenna, evidenziando la complessità dei disturbi mentali e delle pressioni economiche che molte persone possono affrontare, portandole verso gesti estremi nella disperazione.

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