Gli anarchici hanno recentemente attaccato gli agenti di polizia che stavano portando un loro compagno, un marocchino di 31 anni in situazione di irregolarità, verso il Centro di permanenza per il rimpatrio (Cpr) di Milano. Questo individuo era stato identificato mentre scriveva frasi contro le forze dell’ordine sui muri della città. Un gruppo di circa dieci persone ha circondato la volante della polizia, tentando di aprire le portiere per liberarlo e colpendo l’auto con calci e pugni.
Dopo l’aggressione, gli anarchici hanno organizzato un corteo che ha attraversato le vie del centro di Milano, causando disordini e bloccando la circolazione. Durante la manifestazione, alcune automobili sono state danneggiate. Il clima di tensione e opposizione alle autorità si è intensificato, mostrando il loro disprezzo per le misure governative relative all’immigrazione e all’ordine pubblico.
Pochi giorni dopo, il 20 marzo, gli antagonisti hanno compiuto un’ulteriore azione audace eludendo i controlli di sicurezza all’aeroporto di Malpensa, riuscendo a raggiungere un aereo della Royal Air Maroc diretto a Casablanca. L’obiettivo della loro incursione era sempre quello di liberare il loro compagno, ma in realtà il 31enne era già stato rimpatriato in Marocco. Questo episodio evidenzia non solo il grado di determinazione di questi gruppi anarchici, ma anche le sfide che le forze dell’ordine affrontano nel mantenere l’ordine pubblico in situazioni di disobbedienza civile violenta.
Le azioni degli anarchici pongono interrogativi sul tema della sicurezza e della gestione dell’immigrazione in Italia, in particolare riguardo alle politiche che disciplinano i rimpatri degli immigrati irregolari. Il comportamento di queste frange radicali mette in luce una divide crescente tra le istituzioni e alcuni segmenti della società, contribuendo a un clima di instabilità e conflitto. La capacità delle autorità di gestire queste situazioni sarà cruciale per mantenere l’ordine pubblico e rassicurare i cittadini rispetto alla sicurezza nella loro quotidianità.