Il weekend del governo Meloni si presenta come dolce-amaro: da un lato, il governo riesce a superare il test delle agenzie di rating con valutazioni positive da Standard & Poor’s e Fitch che riconoscono un miglioramento del quadro economico italiano e una crescente credibilità fiscale. Dall’altro lato, si registrano bocciature sul fronte dell’immigrazione, con il tribunale di Roma che ordina il rientro in Italia di 12 migranti trasferiti in Albania, ritenendo i loro Stati di origine insicuri. La reazione della premier Meloni è stata immediata e di forte indignazione, sottolineando che una decisione del genere rischia di impedire ogni rimpatrio di clandestini, evidenziando così uno scontro aperto tra governo e giustizia.
In questo contesto, il panorama politico italiano si presenta teso, accentuato da ulteriori sfide per il governo, come il processo in corso a Palermo che coinvolge Salvini e che ha portato la Lega a manifestare in piazza. Le tensioni politiche generano preoccupazioni per il futuro stabilendo un clima di instabilità. Le agenzie di rating hanno rilasciato le loro valutazioni positive la sera del 18 ottobre, le quali già mostrano segni di un mercato in ripresa; tuttavia, le prossime risposte delle agenzie canadese e statunitense saranno cruciali per confermare queste tendenze.
La Manovra economica proposta, pur essendo un “cantiere aperto”, promette di puntare sulla crescita, e la diminuzione dello spread rappresenta un segnale incoraggiante per il governo. Tuttavia, il provvedimento del tribunale di Roma ha acceso la polemica, con Meloni che accusa parti delle istituzioni di opporsi al governo. Il ministro dell’Interno, Piantedosi, ha promesso di ricorrere a istanze superiori, mentre le opposizioni si sono mobilitate chiedendo una procedura di infrazione da parte dell’Unione Europea. Elly Schlein del PD ha lamentato danni erariali, mentre Conte ha criticato il governo per le sue politiche sull’immigrazione, definendole uno «spot». Nel complesso, ci si attende un aumento delle polemiche e delle critiche nei confronti dell’esecutivo, specialmente nel campo della gestione dei migranti.