Oggi a Madrid si svolge il gran finale della Vuelta di Spagna, la terza corsa a tappe più importante della stagione dopo Tour de France e Giro d’Italia. Nonostante un virus abbia colpito la squadra di Primoz Roglic, lo sloveno è pronto a conquistare il suo quarto titolo. La prova decisiva è una cronometro di 24,6 km, un percorso relativamente semplice, e Roglic partirà con un vantaggio di 2 minuti e 2 secondi sull’australiano O’Connor, secondo in classifica, e 2 minuti e 11 secondi sullo spagnolo Enric Mas, attualmente terzo. Roglic, 34 anni e capitano della squadra Red Bull Bora-Hansgrohe, è atteso per essere acclamato “Re della Vuelta” in Plaza de Cibeles, sede tradizionale delle celebrazioni madrilene.
Questa edizione della Vuelta sarà ricordata come una delle più emozionanti, con statistiche che parlano di 21 tappe, 3.304,3 km totali e 57.496 metri di dislivello, con ben 9 arrivi in salita e una ripartenza da Lisbona il 17 agosto. Tra i ciclisti in gara, spiccano nomi come Kuss, Roglic e Quintana, oltre a campioni come Adam Yates e Richard Carapaz.
La compagine italiana, composta da 16 corridori distribuiti in 10 squadre, ha avuto prestazioni miste, con alcuni ciclisti che si sono messi in evidenza mentre altri sono rimasti nella discrezione. In particolare si è parlato di Tiberi, quinto al Giro d’Italia, che ha dovuto sacrificarsi per il bene della sua squadra Bahrain Victorius. Altri corridori come Fortunato, Cattaneo e Zana hanno fatto il loro dovere, ma non sono mancati anche momenti difficili, come il ritiro di Ciccone a causa di un incidente con un capriolo.
Il bilancio per gli azzurri potrebbe essere considerato sufficiente, con Fortunato che ha chiuso nella Top 15 e Affini che ha sfiorato la vittoria nella cronometro di Lisbona. Tuttavia, altri come Garofoli, Germani e Baroncini non hanno brillato come ci si aspettava. La Vuelta 2023 ha dunque messo in mostra sia luci che ombre per i corridori italiani, ma ha regalato grande spettacolo agli appassionati di ciclismo.