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Gravina: Presentato un Ricorso all’Uefa ai sensi del Codice Etico

Un arbitro ha presentato un esposto all’Uefa contro Gabriele Gravina, presidente della Figc, richiamando l’articolo 55.1.f del regolamento disciplinare Uefa. Nel documento si specifica che l’autore dell’esposto, in qualità di arbitro, è soggetto alle norme del codice etico Uefa, in particolare l’articolo 3.1.c riguardante l’obbligo di segnalazione. L’esposto sottolinea come Gravina rientri nella disciplina del codice etico Uefa per effetto dell’articolo 3.1.a e che l’articolo 17.3 imponga una condotta leale e onesta a chi è soggetto a tali norme. Inoltre, si fa riferimento a una decisione del Tribunale penale di Roma che ha stabilito, in via cautelare, la non estraneità di Gravina in una complessa operazione che ha coinvolto l’uscita di denaro dalla Lega Pro e il suo successivo ritorno a lui, dopo vari passaggi.

L’arbitro ha chiesto all’Uefa di considerare l’apertura di un procedimento per sanzionare Gravina. Nel frattempo, gli inquirenti della procura di Roma hanno chiuso le indagini a carico di Gravina riguardanti un’accusa di autoriciclaggio emersa dall’inchiesta avviata nel marzo 2023, originata da indagini della procura nazionale antimafia. Questa inchiesta ha sollevato presunti illeciti legati a un’attività di dossieraggio che coinvolge, tra gli altri, Pasquale Striano, connessi alla compravendita di una collezione di libri antichi.

Un tribunale ha respinto l’appello dei pubblici ministeri riguardo al sequestro di 140mila euro nei confronti di Gravina. Il presidente della Figc era stato ascoltato nel marzo scorso e aveva presentato una memoria difensiva con documenti e bonifici bancari, chiarendo la sua posizione. L’indagine si concentra su irregolarità relative all’assegnazione del bando per il canale tematico della Lega Pro di calcio nel 2018 e sull’acquisto di un appartamento a Milano.

Nel contesto, la procura di Perugia ha indagato Striano e il pm Laudati per abuso d’ufficio e falso. Secondo i magistrati, Striano avrebbe ottenuto notizie riservate sull’affidamento dell’appalto della Lega Pro e avrebbe preparato un’informativa errata per i magistrati. Conclusi gli accertamenti, gli atti sono stati inviati a Roma per valutare potenziali illeciti, chiarendo il ruolo di Gravina che all’epoca era presidente della Lega Pro.

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