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giovedì, 21 Novembre, 2024
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Guadagnare con le criptovalute: tasse e obblighi fiscali da conoscere

L’Agenzia delle Entrate ha rilevato che quasi 4 milioni di italiani investono in criptovalute, imponendo quindi l’obbligo di dichiarare tali investimenti e pagare le tasse sui guadagni. La regolamentazione fiscale è stabilita dall’articolo 1, commi 126-147 della legge di Bilancio 2023 (legge 29 dicembre 2022, n. 197) e prevede modifiche significative per rendere la tassazione delle criptoattività coerente con l’evoluzione del mercato. Le criptoattività sono definite come rappresentazioni digitali di valore trasferibili tramite tecnologie come la blockchain.

Gli investitori devono dichiarare le criptovalute e i guadagni derivanti da esse, pagando le relative imposte. Specificamente, è stata creata una nuova categoria di redditi relativa alle plusvalenze da criptoattività, tassate al 26% se il guadagno annuale supera i 2.000 euro.

Dal primo gennaio 2023, le criptoattività devono essere indicate nel quadro RW del modello Redditi, che serve a monitorare le attività finanziarie e patrimoniali estere. Questa obbligo riguarda anche coloro che non possiedono direttamente criptovalute ma sono i titolari effettivi dell’investimento. Le plusvalenze e minusvalenze derivanti dalla vendita di criptovalute devono quindi essere riportate nel quadro RT della dichiarazione dei redditi.

Inoltre, è possibile applicare un’imposta sostitutiva per gli operatori non finanziari, con un regime di risparmio amministrato o gestito. È fondamentale per gli investitori sapere che le criptovalute devono essere dichiarate indipendentemente dal portafoglio o dall’exchange utilizzato, in quanto lo Stato si propone di monitorare le attività fiscali e combattere il riciclaggio di denaro.

In sintesi, le plusvalenze derivanti dalla vendita o permuta di criptovalute sono soggette a una tassazione fissa del 26% se sorpassano i 2.000 euro nel periodo d’imposta. Guadagni al di sotto di questa soglia sono esenti da imposte, e l’Agenzia delle Entrate prevede un’imposta di bollo specifica sul valore delle criptoattività possedute. Questa nuova regolamentazione rappresenta un passo significativo verso una maggiore trasparenza e controllo nel settore delle criptovalute in Italia.

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