L’esercito israeliano ha confermato di aver lanciato “attacchi di precisione” su obiettivi militari in Iran, come risposta a mesi di attacchi da parte della Repubblica islamica. Secondo una nota dell’esercito, l’operazione si è concentrata su obiettivi specifici legati alla produzione di missili e droni, evidenziando un’escalation nel conflitto tra i due paesi. Si segnala che ci sono stati due morti in Iran a seguito di questi raid. Gli analisti affermano che, pur trattandosi di una fase significativa, l’attacco non ha immediatamente provocato una minaccia di ritorsione da parte dell’Iran, suggerendo una gestione controllata del conflitto.
Il governo iraniano ha riportato un attacco contro la polizia nel sud-est, con almeno dieci poliziotti uccisi. Nell’immediato dopo attacco, l’opposizione israeliana ha criticato la scelta degli obiettivi, sostenendo che Israele avrebbe dovuto colpire obiettivi strategici. Inoltre, il presidente di Israel Beitenu, Avigdor Lieberman, ha avvertito che gli iraniani continueranno i loro sforzi per ottenere armi nucleari e sostenere gruppi alleati.
L’operazione, denominata “Giorni del pentimento”, ha visto l’impiego di diversi caccia tra cui F15, F16 e F35. Prima degli attacchi aerei, i caccia hanno distrutto obiettivi radar e sistemi di difesa aerea in Siria, Iraq e Iran. Il Ministero degli Esteri iraniano ha dichiarato che l’Iran ha il diritto di autodifesa e ha segnalato che la sua risposta sarà adeguata.
Un funzionario israeliano ha affermato di aver colpito gran parte delle capacità di produzione di missili dell’Iran, cercando di interrompere la produzione. A quanto pare, l’Iran ha informato Israele, tramite un intermediario, che non avrebbe risposto all’ondata di attacchi. Tuttavia, fonti iraniane hanno affermato che l’annuncio di Israele riguardo agli obiettivi colpiti era falso e mirava a esagerare i risultati.
Negli Stati Uniti, il governo ha esortato l’Iran a cessare gli attacchi contro Israele per evitare un’ulteriore escalation del conflitto. Inoltre, esistono segnalazioni riguardo a un secondo ciclo di attacchi israeliani in corso, confermando il proseguimento delle tensioni nella regione. L’operazione ha comportato esplosioni in diverse zone dell’Iran, tra cui Teheran e i dintorni, dove i cittadini hanno riferito di aver sentito forti esplosioni.