Il Bonus Mamme è confermato anche per il 2025 con importanti novità, soprattutto per le lavoratrici autonome. La manovra di bilancio in discussione prevede nuove opportunità per le mamme lavoratrici, ampliando e rendendo più accessibili le agevolazioni. Questo bonus è destinato a donne con almeno due figli a carico e si applica a lavoratrici dipendenti e autonome, escluse quelle che aderiscono al regime forfettario. Le recenti modifiche mirano a includere le lavoratrici autonome, fino ad ora escluse.
Dal 2025, il Bonus Mamme sarà rifinanziato e reso strutturale, consentendo alle lavoratrici con un reddito annuo non superiore a 40.000 euro di richiedere l’agevolazione. Inoltre, le madri di tre o più figli avranno diritto al bonus fino al 31 dicembre 2026, se il figlio più giovane ha meno di 18 anni. Questa estensione è pensata per supportare le famiglie numerose e promuovere l’occupazione femminile. Le madri lavoratrici possono richiedere l’esonero dai contributi previdenziali, con una riduzione del 9,19% che equivale a circa 250 euro al mese, per un totale massimo di 3.000 euro all’anno. È importante sottolineare che l’esonero non è valido per le madri con un solo figlio, anche se disabile.
Il Bonus asilo nido ha una scadenza imminente: le domande devono essere presentate entro il 31 dicembre 2024. Questo bonus aiuta le famiglie a coprire i costi degli asili nido e può rimborsare spese per babysitter per bambini con gravi patologie. Nel 2024, il bonus è aumentato fino a 3.600 euro, con restrizioni legate all’Isee e al numero di figli. Per famiglie con un nuovo nato nel 2024 e un altro figlio sotto i 10 anni, il rimborso massimo sarà di 3.600 euro.
Gli importi massimi previsti per il Bonus asilo nido variano: 3.000 euro per famiglie con Isee fino a 25.000 euro, 2.500 euro per Isee tra 25.001 e 40.000 euro, e 1.500 euro per Isee superiore a 40.000 euro. La maggiorazione per chi ha già un figlio sotto 10 anni prevede 3.600 euro per famiglie con Isee fino a 25.000 euro e 3.100 euro per Isee tra 25.001 e 40.000 euro. La richiesta del bonus deve essere presentata tramite l’INPS e una corretta documentazione è necessaria per ottenere il rimborso delle rette.
