Lunedì 2 dicembre, i mercati mostrano andamenti contrastanti, influenzati dalle Borse asiatiche in crescita e da un calo dei future a Wall Street ed Europa, in attesa del rapporto sull’occupazione statunitense di venerdì. L’incertezza sui tassi d’interesse USA è aumentata a causa di dati economici solidi che alimentano timori di un possibile rialzo dell’inflazione. Si prevede un’alta probabilità di un taglio dei tassi a dicembre, mentre le proiezioni per il 2025 prevedono un abbassamento a circa il 4%. Gli analisti stimano che il tasso di disoccupazione potrebbe aumentare al 4,1-4,2%.
In Asia, i mercati sono spinti al rialzo, in particolare in Cina, grazie a dati positivi sull’attività industriale. L’indice manifatturiero Caixin ha superato le aspettative, segnalando una seconda espansione consecutiva. Tuttavia, la domanda interna in Cina è ancora debole e gli esportazioni mostrano segni di ripresa nonostante le minacce di dazi da parte di Donald Trump, che potrebbero influire sull’economia globale e sulla borsa europea.
In Europa, c’è preoccupazione per l’aumento dei dazi americani, specialmente nei settori più esposti come automotive. Carlos Tavares, CEO di Stellantis, si è dimesso dopo un profit warning sull’azienda, che ha visto una perdita del 40% del suo valore. Trump ha avvisato i Paesi BRICS contro il tentativo di sostituire il dollaro, contribuendo a un indebolimento dello yen e una leggera discesa di sterlina e euro.
Negli Stati Uniti, i future di Wall Street mostrano leggeri ribassi mentre l’S&P 500 rimane su livelli record. L’ottimismo degli investitori, secondo Yardeni Research, non esclude inversioni di tendenza se la Fed dovesse rivedere la sua politica. Questa settimana sono previsti interventi di vari funzionari Fed, tra cui il presidente Powell. In Francia, l’incertezza politica cresce con il governo di minoranza in bilico.
I dati sul Black Friday e sull’indice ISM manifatturiero sono attesi per valutare l’andamento delle vendite natalizie. Inoltre, giovedì si svolgerà la riunione Opec+, rimandata per raggiungere un accordo sulla produzione. In Asia, il prezzo dell’oro è sceso e quello del petrolio è aumentato, mentre il Bitcoin ha raggiunto quasi 100.000 dollari. Il settore manifatturiero cinese ha registrato una crescita inaspettata a novembre, con necessità di ulteriori stimoli per sostenere la ripresa.