Hayat Tahrir al-Sham (HTS) è stata fondata nel 2011 come Jabhat al-Nusra, un’affiliata diretta di Al Qaeda, con un coinvolgimento iniziale anche del leader dello Stato Islamico, Abu Bakr al-Baghdadi. Riconosciuto come uno dei gruppi più letali contro il presidente siriano Bashar al-Assad, HTS ha cercato di affermare la propria ideologia jihadista, che si è rivelata più una forza trainante rispetto a un vero movimento rivoluzionario. Nel 2016, il leader Abu Mohammed al-Jawlani ha sciolto Jabhat al-Nusra, distaccandosi pubblicamente da Al Qaeda e dando vita a HTS, che si è poi fusa con altri gruppi simili.
HTS ha stabilito una base di potere nella provincia di Idlib, diventando l’amministrazione locale pur affrontando critiche per violazioni dei diritti umani e scontri interni con altri gruppi. Nel suo sviluppo, le sue ambizioni sono diventate meno chiare e, dopo la rottura con Al Qaeda, il focus del gruppo è rimasto su un governo islamico fondamentalista in Siria piuttosto che sul tentativo di un califfato più ampio, a differenza dello Stato Islamico. Fino ad oggi, non ci sono state significative indicazioni di un rinnovato conflitto su vasta scala tra HTS e il governo di Assad.
Per contrastare HTS, il presidente Assad ha dovuto fare affidamento su alleati esterni poiché l’esercito siriano, composto da leva e scarsamente motivato, ha mostrato difficoltà nel mantenere le posizioni contro i ribelli. La strategia di Assad si è quindi orientata verso il supporto aereo russo e l’assistenza militare iraniana, anche tramite milizie come Hezbollah. Recentemente, le perdite subite da Hezbollah a causa delle offensive israeliane in Libano e gli attacchi agli ufficiali iraniani in Siria hanno avuto un impatto significativo, influenzando i gruppi jihadisti e ribelli a Idlib a lanciare una mossa inaspettata su Aleppo.
In sintesi, Hayat Tahrir al-Sham gioca un ruolo centrale nella guerra siriana, oscillando tra la lotta per il potere in una Siria dilaniata da anni di conflitto e le ambizioni di stabilire un governo islamico, facendo i conti con alleanze strategiche e rivalità interne.
