Con il decreto approvato, l’elenco dei Paesi sicuri si riduce a 19, escluse Colombia, Camerun e Nigeria, per tenere conto dell’integrità territoriale. Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha evidenziato che questa lista diventa una fonte primaria e fornisce ai giudici un parametro chiaro per evitare interpretazioni soggettive. In passato, ci sono stati numerosi casi di decisioni giuridiche che il governo non condivideva e ha impugnato, e ora l’inserimento dell’elenco nella legge offre una base legittima per le valutazioni.
Il decreto mira anche a conformarsi alle normative europee e anticipa l’entrata in vigore, dal 2026, di un regolamento che assocerà la classificazione dei Paesi sicuri alla percentuale di approvazione delle domande di asilo. Questo regolamento prevede che la percentuale debba essere inferiore al 20%. I Paesi certi, secondo i criteri stabiliti dalle normative europee e dalle organizzazioni internazionali, sono: Albania, Algeria, Bangladesh, Bosnia-Erzegovina, Capo Verde, Costa d’Avorio, Egitto, Gambia, Georgia, Ghana, Kosovo, Macedonia del Nord, Marocco, Montenegro, Perù, Senegal, Serbia, Sri Lanka e Tunisia.
Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha ribadito che i giudici non possono disapplicare la nuova legge. La presenza dell’elenco in una legge rende chiaro che non può essere ignorato dai giudici. Ha affermato che una sentenza della Corte di giustizia europea non rappresenta una direttiva vincolante, ma stabilisce parametri rigorosi per casi specifici, richiedendo motivazioni per l’estensione del concetto di Stato non sicuro.
Questa iniziativa del governo è una risposta a situazioni problematiche legate al rimpatrio dei migranti e si propone di garantire una maggiore chiarezza e coerenza nelle decisioni giudiziarie in materia di asilo. Le autorità sperano che questa nuova normativa porti a una gestione più efficiente e meno conflittuale delle richieste di asilo in Italia, mantenendo al contempo l’integrità territoriale e la sicurezza del Paese. La lista dei Paesi sicuri sarà aggiornata periodicamente in base a sviluppi futuri.