Il terzo trimestre del 2024 presenta un quadro economico italiano complesso, con risultati contrastanti secondo i dati Istat. Da un lato, il deficit pubblico è notevolmente diminuito, passando dal 6,3% al 2,3% rispetto all’anno precedente, mentre il saldo primario delle amministrazioni pubbliche ha mostrato un miglioramento, con un’incidenza sul Pil dell’1,7%. Dall’altro lato, le famiglie italiane si trovano ad affrontare un aumento della pressione fiscale, che ha raggiunto il 40,5%, e una propensione al risparmio in calo, scesa dal 10% al 9,2%. Nonostante il reddito disponibile sia aumentato dello 0,6% e i consumi dell’1,6%, molti italiani continuano a sentirsi sotto pressione economica.
L’industria mostra segnali di caution, con una diminuzione della quota di profitto e del tasso di investimento. Questo potrebbe indicare una certa incertezza nel settore imprenditoriale, in particolare nell’industria automobilistica. L’Istat ha sottolineato che, nonostante un sesto trimestre consecutivo di crescita del potere d’acquisto delle famiglie, questo è avvenuto con un rallentamento rispetto ai periodi precedenti. Le imprese, nel frattempo, continuano a mostrare segnali di difficoltà, rendendo la situazione complicata.
Le reazioni politiche sono state opposte. La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha celebrato i progressi in termini di occupazione, riportando i tassi più elevati dai tempi della Spedizione dei Mille e il tasso di disoccupazione più basso dall’introduzione del primo iPhone. Ha messo in evidenza anche il record di occupazione femminile, sottolineando con fierezza i risultati positivi sull’economia.
D’altro canto, le associazioni dei consumatori, come Codacons, hanno espresso preoccupazione per i dati su potere d’acquisto e risparmio, affermando che l’aumento dei consumi è ancora insufficiente e che l’assenza di una significativa riduzione dei prezzi continua a gravare sulle famiglie. A livello macroeconomico, le politiche per il contenimento del deficit pubblico hanno ricevuto elogi da Unimpresa, riconoscendo che questi risultati sono frutto di una gestione oculata delle risorse.
In sintesi, il bilancio finale del terzo trimestre 2024 riflette una ricerca di riequilibrio nei conti pubblici, ma evidenzia anche la necessità di stimolare i consumi e sostenere le famiglie senza comprimere ulteriormente la loro capacità di spesa.