venerdì, Ottobre 4, 2024
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I lavoratori del cinema portano la protesta alla Mostra: settore bloccato e occupazione a rischio.

Il Comitato Lavoratrici e Lavoratori del Cine Audiovisivo ha inviato una lettera aperta al ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, al sottosegretario Lucia Borgonzoni e alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in occasione dell’81ma Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Nella lettera si denuncia la grave situazione di stallo in cui versa il settore del cinema italiano, aggravata dai ritardi nella riforma della ‘legge cinema’, che rischia di mettere a repentaglio non solo i posti di lavoro dei circa 250.000 operatori del settore, ma anche i risparmi individuali di molti professionisti. I ritardi legislativi hanno creato un clima d’incertezza che disincentiva le case di produzione straniere, portando queste a preferire altre destinazioni per le loro produzioni nel 2024, con un conseguente ulteriore deterioramento delle opportunità di impiego per gli operatori italiani.

Le organizzazioni sottolineano la necessità urgente di analisi dettagliate e strumenti legislativi che possano supportare e tutelare le specificità del settore, il quale è caratterizzato da un’alta discontinuità e da atipicità. La lettera chiede chiarimenti sul modo in cui il Governo intende proteggere il patrimonio culturale italiano, e in particolare il cinema, considerato uno dei suoi elementi distintivi e di forte identità. Inoltre, le associazioni esprimono profonda preoccupazione per le misure relative al tax credit, ritenute inadeguate per le piccole e medie imprese che rischiano di non poter accedere ai fondi necessari per la loro sussistenza operativa.

Il timore è che tali misure possano portare al collasso del cinema italiano, poiché senza adeguato supporto, molte aziende rischiano il fallimento, mettendo a rischio i percorsi professionali di giovani talenti. Le associazioni ricordano l’importanza del cinema come veicolo di identità e cultura, citando Bernardo Bertolucci: “Ricorderemo il mondo attraverso il cinema”. Il messaggio finale è chiaro e determinato: il settore non lascerà che il cinema torni a una condizione di oblio o di crisi irreversibile.

Durante un incontro organizzato all’Italian Pavilion dall’Associazione Italiana Registi (AIR3), il dissenso verso le riforme del governo è stato espresso attraverso la lettura della lettera, la quale evidenzia anche le difficoltà di un comparto produttivo in crisi, caratterizzato dalla mancanza di lavoro, l’assenza di misure di sostegno al reddito e un welfare insufficiente, accentuata dal rinvio del Codice dello Spettacolo. Questo clima di incertezza ha contribuito a un drastico calo della produzione interna e a una riduzione delle produzioni estere in Italia, aggravando ulteriormente la situazione occupazionale. La lettera si conclude con l’appello per un dialogo costruttivo verso il futuro del cinema italiano, rimarcando l’importanza di azioni tempestive e efficaci per evitare una crisi profonda e duratura nel settore.

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