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giovedì, Ottobre 10, 2024
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I medici di famiglia in lotta per il diritto alla salute

All’82esimo congresso della Fimmg, il principale sindacato dei medici di medicina generale in Italia, il segretario Silvestro Scotti ha espresso la profonda crisi che sta attraversando la categoria. Con un numero di medici di famiglia in calo da 43.000 a 37.000 e una crescente desertificazione sanitaria, Scotti ha messo in evidenza l’urgenza di affrontare la situazione e la necessità di mobilitarsi, esprimendo la volontà di ricorrere a forme di protesta, dallo stato di agitazione allo sciopero.

Scotti ha respinto l’immagine stereotipata del medico di famiglia come un “fannullone”, sottolineando invece il loro ruolo cruciale di innovatori e pilastri del sistema sanitario. Ha rimarcato come i medici di medicina generale siano sottoposti a un carico di lavoro crescente, spesso al limite della sostenibilità, senza ricevere il riconoscimento appropriato per il loro operato. Il segretario ha invitato a riconoscere e valutare il tempo che i medici dedicano ai pazienti, sostenendo che le misurazioni sui flussi di dati inviati dovrebbero evidenziare l’impegno quotidiano dei medici.

Scotti ha anche messo in luce il crescente disinteresse per la specializzazione in medicina generale, un fenomeno che sta contribuendo alla crisi del settore. Nonostante ciò, ha sottolineato che la figura del medico di famiglia è riconosciuta dai cittadini come la più apprezzata nel Sistema Sanitario Nazionale, come dimostrano numerosi sondaggi. Ha affermato che è incomprensibile come una professione così richiesta possa essere associata a un’immagine di inattività.

Inoltre, Scotti ha evidenziato il crescente carico burocratico che grava sui medici di base, esprimendo il suo desiderio di tornare a concentrarsi sulla cura dei pazienti piuttosto che sulla gestione delle pratiche cartacee. In conclusione, ha ribadito la necessità di un cambio di rotta rispetto al sistema attuale, evidenziando che l’obiettivo finale è la salvaguardia di un diritto collettivo e costituzionale, essenziale per garantire un futuro sostenibile per l’assistenza sanitaria. La situazione attuale richiede un’azione immediata affinché l’assistenza sanitaria possa rispondere efficacemente alle esigenze della popolazione.

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