I mercati asiatici, in particolare la Borsa di Seul, hanno registrato instabilità in seguito all’ordine di legge marziale del presidente sudcoreano Yoon Suk Yeol, da lui revocato dopo forti pressioni politiche e proteste. L’annuncio ha causato una flessione del 2% del Kospi, con perdite annuali che hanno superato il 7%, prima di una lieve ripresa. Il sindacato principale del paese ha indetto uno sciopero indefinito fino alle dimissioni di Yoon. Le autorità hanno annunciato piani per garantire liquidità illimitata e fondi di stabilizzazione fino a 35,4 miliardi di dollari per impedire turbolenze di mercato. Gli analisti si interrogano sulla capacità di Yoon di completare il mandato presidenziale fino al 2027.
Yoon è apparso come un politico in difficoltà, secondo Leif-Eric Easley, ed è stato criticato per il suo tentativo di imporre misure autoritarie, paragonato a precedenti regimi militari. La reazione parlamentare è stata unanime, chiedendo un impeachment, e le forze politiche hanno respinto la proposta di legge marziale, la quale sospendeva le attività politiche.
Sui mercati asiatici, nonostante il calo della Borsa di Seul, gli altri indici hanno mostrato reazioni miste, con Tokyo in leggero rialzo e Sydney in calo. Le borse cinesi sono state poco mosse, mentre l’indice Pmi Caixin ha mostrato una crescita debole. In Thailandia, l’azionario è aumentato dell’1,3% dopo dichiarazioni favorevoli sui tassi di interesse.
In Europa, i mercati seguono con attenzione la situazione francese, con un voto di sfiducia che potrebbe costringere il governo Barnier a dimettersi. In questo contesto, i future sull’EuroStoxx 50 sono stati piatti. Negli Stati Uniti, i dati sul mercato del lavoro, previsti per venerdì, sono attesi in miglioramento, il che potrebbe influenzare le decisioni della Fed sui tassi d’interesse.
Il prezzo del petrolio ha mostrato un trend rialzista, mentre l’Opec+ ha pianificato un rinvio di un aumento produttivo. Le aspettative sui tassi di interesse della Fed sono orientate verso un possibile taglio a dicembre, nonostante le preoccupazioni per l’inflazione. Le dichiarazioni di Christine Lagarde e Jerome Powell oggi al Parlamento europeo e a un evento del New York Times potrebbero fornire ulteriori indicazioni sulla direzione della politica monetaria.