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giovedì, 21 Novembre, 2024
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Il 2024: L’Anno del Calore Record e le Sole Due Settimane Rimanenti…

Secondo i dati del programma di osservazione satellitare dell’Unione Europea, Copernicus, il 2024 si prevede sarà l’anno più caldo mai registrato. Le rilevazioni provenienti da satelliti, navi, aerei e stazioni meteorologiche indicano che la temperatura media globale per il 2024 supererà il record precedente, con un incremento di oltre 1,5°C rispetto ai livelli pre-industriali (1850-1900). Questo supera una soglia critica, avvertendo dei gravissimi rischi e impatti climatici devastanti. Nei primi dieci mesi del 2024, la temperatura media globale ha mostrato un aumento di 0,71°C rispetto alla media 1991-2020, un dato senza precedenti che suggerisce che il 2024 sarà l’anno più caldo della storia. Per evitare questo record, sarebbe necessaria una riduzione drastica delle temperature, un’eventualità considerata improbabile.

Questa situazione rappresenta anche un fallimento rispetto agli obiettivi dell’Accordo di Parigi del 2015, che aspirava a limitare il riscaldamento globale entro 1,5°C. Tuttavia, le prospettive per il futuro sono preoccupanti, poiché le stime di Copernicus indicano che, senza azioni decisive, la temperatura media globale potrebbe aumentare di circa 3°C entro il 2100, portando a disastri climatici difficilmente gestibili per il pianeta e le generazioni future.

L’elezione di Donald Trump come presidente degli Stati Uniti porta a una possibile destabilizzazione della diplomazia climatica mondiale. Durante il suo primo mandato, Trump ha mostrato scetticismo riguardo ai cambiamenti climatici e ha annunciato piani per espandere l’estrazione di combustibili fossili, minacciando di ritirare gli Stati Uniti dall’Accordo di Parigi e dalle iniziative climatiche dell’ONU. Questi sviluppi potrebbero ostacolare gli sforzi globali per ridurre le emissioni di carbonio.

Il rapporto di Copernicus richiama anche l’attenzione sulla conferenza COP29, che si svolgerà a Baku, in Azerbaigian, dall’11 novembre. Il tema centrale sarà la finanza climatica, mirata a fornire supporto ai paesi in via di sviluppo per affrontare gli impatti del cambiamento climatico e ridurre le emissioni. Tuttavia, i negoziati si preannunciano complessi, complicati dalla posizione incerta degli Stati Uniti e dalla difficoltà di raggiungere un accordo finanziario efficace.

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