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domenica, 22 Dicembre, 2024
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Il 2025 potrebbe essere il suo anno di svolta

Il 2025 potrebbe rappresentare un anno critico per l’aviaria, con segnali allarmanti provenienti dagli Stati Uniti. Il virus ha colpito animali vicini all’uomo, come le mucche da latte e i polli da cortile, arrivando a interessare anche i gatti. Matteo Bassetti, esperto di malattie infettive, avverte che una piccola mutazione potrebbe permettere al virus di effettuare il salto di specie e di trasmettersi da uomo a uomo. Questo rischio è particolarmente preoccupante considerando che i focolai non sono localizzati in Paesi remoti, ma in una nazione come gli Stati Uniti, che è molto vicina all’Europa.

La California ha già dichiarato lo stato di emergenza a causa dell’aviaria, mentre nel resto del mondo si stanno accumulando vaccini e farmaci per fronteggiare la situazione. In Italia, tuttavia, sembra esserci una sottovalutazione del problema. Gli scienziati hanno lanciato un allerta specifico riguardo le donne incinte, sottolineando che contrarre l’influenza aviaria è fatale nel 90% dei casi. Un’analisi condotta dal Murdoch Children’s Research Institute di Melbourne ha esaminato 1.500 articoli scientifici, riscontrando che su 30 casi di mamme contagiate in gravidanza, 27 hanno perso la vita.

Questo tasso di mortalità così elevato indica l’urgenza di includere le donne in gravidanza nei piani pandemici, considerandole una priorità. Rachael Purcell, coautrice della metanalisi, evidenzia che le donne incinte, sebbene a rischio, sono spesso escluse dalle sperimentazioni vaccinali e subiscono ritardi nell’accesso ai programmi di vaccinazione. È necessario un cambio di approccio per garantire che queste donne siano parte integrante delle strategie di preparazione alle pandemie, al fine di prevenire morti evitabili.

Recentemente, gli Stati Uniti hanno segnalato un caso grave di influenza aviaria A/H5N1 in un paziente ricoverato in Louisiana, esposto a uccelli malati. Questo incidente evidenzia ulteriormente il bisogno di vigilanza e preparazione per affrontare la crescente minaccia del virus aviario.

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