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giovedì, 21 Novembre, 2024
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Il 5% degli italiani guida in stato di ebbrezza

Poco più del 5% degli italiani ammette di guidare sotto l’effetto di alcol, con un’incidenza maggiore nella fascia d’età tra 25 e 34 anni. I dati della sorveglianza Passi Iss, relativi al biennio 2022-2023, rivelano che solo un terzo degli intervistati utilizza la cintura di sicurezza posteriore e che due su dieci non mettono il seggiolino per bambini. Nel mese precedente l’intervista, più del 5% ha guidato dopo aver consumato alcol, con un 4% per i giovani tra 18 e 21 anni, i quali rischiano sanzioni poiché la soglia legale di alcolemia in questa fascia di età è zero.

La percentuale di conducenti alcolizzati è più alta tra gli uomini (8%) rispetto alle donne (3%). Anche se i dati non evidenziano un marcato gradiente geografico, l’analisi corretta per età e genere indica che le regioni settentrionali sono più colpite. Tuttavia, risultano alte anche alcune percentuali nel Sud. Da un’analisi dal 2008, si nota una significativa diminuzione di chi guida dopo aver bevuto. La riduzione nel biennio 2020-2021 potrebbe essere collegata alle restrizioni per il Covid-19, che hanno limitato le occasioni di socialità.

Nel 2023, gli uomini mostrano una decrescita notevole, passando dal 17% del 2008 al 7%. Per quanto riguarda le fasce di età, quella dei 25-34 anni risulta avere tassi più elevati, ma in calo. L’uso della cintura di sicurezza anteriore è diffuso, con oltre l’80% che dichiara di usarla sempre, mentre l’uso della cintura posteriore, pur aumentando, è più basso, attestandosi al 34% nel 2023. L’uso del casco in moto è molto alto (96%), con importanti differenze geografiche: solo il 19% nel Sud utilizza sempre la cintura posteriore contro il 54% del Nord.

In relazione a seggiolini per bambini, circa il 20% degli intervistati ha riferito di avere difficoltà a usarli. La quota aumenta nel Sud (25%). Le persone socialmente svantaggiate, con bassa istruzione o difficoltà economiche, tendono a non utilizzare dispositivi di sicurezza. Dal 2011, il tasso di non utilizzo o utilizzo inadeguato è passato dal 24% al 17% nel 2023, mostrando un miglioramento generale.

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