21 Settembre 2024

Il 70% dei casi di sindrome dell’ovaio policistico non viene diagnosticato

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La sindrome dell’ovaio policistico (PCOS) ha un forte impatto sulla salute metabolica e riproduttiva delle donne, ma fino al 70% dei casi rimane non diagnosticato. Marco Grassi, ginecologo dell’ospedale ‘C. e G. Mazzoni’ di Ascoli Piceno, sottolinea l’importanza di sensibilizzare su questa patologia che colpisce circa l’8-13% delle donne in età riproduttiva. La causa della PCOS è ancora sconosciuta e la diagnosi è complessa. Le donne con una storia familiare di diabete di tipo 2 possono avere un rischio maggiore. La condizione è caratterizzata da un eccesso di ormoni maschili, o androgeni, che provoca sintomi come eccessiva peluria (irsutismo), alopecia androgenetica e cicli mestruali irregolari o assenti. Ecograficamente, il classico aspetto “policistico” delle ovaie non è sempre evidente, rendendo complicata la diagnosi.

Il trattamento della PCOS è personalizzato e varia a seconda dei sintomi e del desiderio di avere figli della paziente. Per coloro con sintomi come irregolarità mestruali, acne o irsutismo, è comune prescrivere contraccettivi orali per regolarizzare il ciclo e ridurre i livelli di androgeni. Al contrario, per le donne in cerca di una gravidanza, le terapie sono mirate a stimolare l’ovulazione. Inoltre, per le donne in sovrappeso o obese, la perdita di peso è raccomandata, poiché può migliorare significativamente i sintomi e l’efficacia dei trattamenti. Una dieta equilibrata e l’esercizio fisico regolare sono essenziali per il controllo della sindrome.

È importante notare che la PCOS non comporta necessariamente sterilità. Solo nei casi di anovulazione sistematica si procede con l’induzione dell’ovulazione per facilitare la gravidanza. Infine, il ministero della Salute evidenzia che stili di vita sani sin dalla giovane età possono aiutare a prevenire l’insorgere della PCOS. In sintesi, la PCOS è una condizione complessa che richiede un approccio olistico e individualizzato per la gestione dei sintomi e il miglioramento della qualità della vita delle donne colpite.

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