6.6 C
Roma
sabato, 16 Novembre, 2024
HomeAttualitàIl 74% dei sindaci oppone la scelta del Presidente ANCI nei partiti

Il 74% dei sindaci oppone la scelta del Presidente ANCI nei partiti

In occasione del Congresso ANCI, i Sindaci italiani intervistati da NOTOSONDAGGI sfatano il mito della prevalenza del centrosinistra nelle amministrazioni comunali, esprimendo un netto dissenso, con il 74%, riguardo al metodo di selezione del nuovo Presidente dell’Associazione, che avverrebbe tra una ristretta cerchia di partiti. Il sondaggio, realizzato su un campione rappresentativo dei 7.902 Comuni italiani, è stato commissionato da ASMEL, l’Associazione per la Sussidiarietà e la Modernizzazione degli Enti Locali, che comprende 4.525 Comuni in tutta Italia.

I Sindaci si dichiarano per il 35% a capo di una coalizione di centrodestra, per il 24% di una maggioranza civica e solo il 23% di centrosinistra. Il 14% non si esprime, mentre il 3% si identifica come di destra e l’1% come di sinistra. Una maggioranza relativa del 55% chiede anche la modifica di una legge risalente al secolo scorso che ha conferito ad ANCI il monopolio della rappresentanza dei Comuni. Le divisioni interne confermano che il monopolio non è più attuale, con il 63% dei Sindaci di destra/centrodestra favorevoli al cambiamento della legge e il 61% di sinistra/centrosinistra contrario.

Francesco Pinto, Segretario generale di ASMEL, critica la rappresentanza unica, definendola come una caratteristica da regime sovietico e sostenendo che nelle democrazie dovrebbe prevalere la concorrenza tra diverse associazioni con capacità di rappresentanza differente. ASMEL si distingue in particolare nei Comuni al di sotto dei 100.000 abitanti, dove vive il 76% della popolazione italiana, evidenziando una gestione amministrativa più virtuosa e un costo pro capite inferiore rispetto ai grandi centri, a fronte di servizi migliori.

Le necessità dei piccoli e medi Comuni differiscono da quelle dei grandi, ma le normative sono spesso pensate per i grandi Comuni e imposte agli altri, creando difficoltà nell’aderire alle normative. Pinto sottolinea che ANCI non può più considerare le altre associazioni come concorrenti indesiderati, ma deve riconoscere che la rappresentanza plurale è emersa dai bisogni degli Enti che si ripromette di rappresentare. Infine, ASMEL augura al futuro Presidente nazionale di ANCI una reale apertura verso un modello associativo plurale.

ARTICOLI CORRELATI

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

PIÙ POPOLARI