Secondo un’indagine commissionata da Lav a Doxa, la maggioranza degli italiani è contraria all’uso dei fuochi di Capodanno. Infatti, il 94% degli intervistati disapprova i botti, con il 63% che si dichiara pronto a rinunciarvi e il 31% che già non li utilizza. Inoltre, il 93% ritiene che le istituzioni dovrebbero impegnarsi di più per proteggere sia gli esseri umani sia gli animali.
Nel 2024, durante i festeggiamenti di Capodanno, sono state registrate 274 persone ferite a causa dei botti, un incremento del 52% rispetto all’anno precedente. Di queste, 12 sono state ferite per l’uso di armi da fuoco e 262 da fuochi d’artificio, di cui 64 erano minorenni. L’uso dei botti non rappresenta un pericolo solo per gli esseri umani, ma anche per gli animali, sia domestici sia selvatici. I rumori forti, le luci improvvise e l’odore di bruciato generano negli animali veri attacchi di panico, spingendoli a scappare e a sbattere contro porte e finestre o a attraversare le strade in modo imprevedibile.
Da un punto di vista ambientale, l’impatto dei fuochi è significativo. Dopo l’uso di botti, la qualità dell’aria subisce un peggioramento, con picchi di polveri sottili (PM10) che risultano nocive. Questi inquinanti contengono elementi pericolosi come potassio, stronzio, bario, magnesio, alluminio, zolfo, titanio, manganese, rame, bromo e piombo. Poiché la concentrazione di inquinanti nell’aria varia in base alle condizioni meteorologiche, è fondamentale limitare l’uso di fuochi d’artificio, soprattutto durante l’inverno.
Per tutelare gli animali, Lav ha avviato una petizione indirizzata al Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, al Ministro dell’interno e ai Presidenti di Camera e Senato, chiedendo il divieto di botti e fuochi d’artificio. Alessandra Ferrari, responsabile LAV per l’area Animali Familiari, ha sottolineato che questo tema viene discusso ogni anno dopo gli incidenti di Capodanno, ma le istituzioni non intervengono in modo significativo. È necessario un intervento strutturale, che preveda il divieto dei botti e l’individuazione di forme di riconversione per le attività economiche legate alla produzione e vendita di prodotti pirotecnici.