In evidenza sui mercati finanziari c’è il petrolio, con il Brent del Mare del Nord che raggiunge gli 80,5 dollari al barile, segnando così un aumento del 12% rispetto alla settimana precedente. Questo incremento è attribuibile principalmente alle preoccupazioni per un possibile conflitto armato tra Israele e Iran, oltre che all’avvicinarsi dell’uragano Milton al Golfo del Messico, che potrebbe influenzare le attività dei pozzi petroliferi negli Stati Uniti meridionali.
Nella giornata di ieri, le borse europee hanno registrato andamenti positivi, con Milano che ha chiuso in rialzo del 0,65%. Tuttavia, Francoforte ha mostrato una leggera flessione, scendendo dello 0,06%, in parte a causa delle notizie secondo cui il governo tedesco prevede una contrazione dell’economia tedesca dello 0,2% per quest’anno. A Piazza Affari, i titoli legati all’energia e al settore bancario hanno avuto buone performance. In assenza di dati macroeconomici significativi, sono emersi i commenti delle banche d’affari, con Amplifon che è risultata essere il miglior titolo della giornata, segnando un +4,47% dopo l’innalzamento del target price da parte di JP Morgan. In controtendenza, Erg ha visto un calo dell’1,50% a seguito dell’abbassamento del prezzo obiettivo da parte di Morgan Stanley.
Negli Stati Uniti, la giornata è stata debole con una flessione dello 0,30% per i principali indici azionari: Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq. I dati riguardanti i posti di lavoro negli Stati Uniti, pubblicati venerdì scorso, hanno superato le aspettative, indicano una forte creazione di posti di lavoro per il mese di settembre. Questo venerdì segnerà l’inizio della stagione delle trimestrali, con le prime comunicazioni dei risultati finanziari da parte di JP Morgan e Wells Fargo.
In sintesi, l’andamento del mercato è influenzato da fattori geopolitici e da eventi atmosferici, mentre le dinamiche aziendali e le previsioni economiche continuano a guidare le scelte degli investitori in un contesto di incertezze globali.